Movicentro, ascensori ancora fuori uso a Ivrea Pezzi di ricambio in arrivo a settembre
Ivrea
Una lunga fila di trolley che sale e scende a fatica lungo la scalinata che porta ai binari 2 e 3 della stazione ferroviaria di Ivrea. Pendolari e turisti diretti a Ivrea o in Valle d’Aosta affaticati dal gran caldo di questi giorni e dal peso delle valigie trasportate. È così da più di un mese, da quando due dei tre ascensori del Movicentro sono stati messi ko dall’ennesimo atto vandalico. Tempi di riparazione? Lunghissimi. Su questo l’amministrazione comunale aveva messo subito le mani avanti quando, verso la metà di luglio, si era venuti a conoscenza di quanto avvenuto agli impianti elevatori. Le difficoltà, dovute al periodo estivo, stanno nel far arrivare dall’estero i pezzi di ricambio necessari. Insomma, se ne riparlerà a settembre. Brutta notizia per i pendolari, e non solo, che quotidianamente percorrono il Movicentro per prendere un treno o semplicemente per raggiungere il quartiere Dora Baltea. Come già successo in diverse occasioni in passato, sono stati presi a calci le porte scorrevoli e le pulsantiere, sia interne che esterne, degli ascensori. L’ultima incursione vandalica è solo la punta dell’iceberg di una situazione, al Movicentro, divenuta ormai insostenibile . Tornando agli ascensori, l’impianto elevatore situato verso il parcheggio del Movicentro è stato vandalizzato da ignoti, provocando seri danni alle porte della cabina e a una scheda elettronica del quadro di comando. Questo increscioso evento ha determinato il completo fermo dell'impianto. Le porte sono state riparate ma la sostituzione della scheda elettronica richiede tempi di attesa più lunghi, essendo necessaria la fornitura di componenti provenienti dalla casa madre, ubicata nel nord Europa. Un ulteriore episodio di vandalismo ai danni dell’impianto elevatore dal lato di corso Nigra è stato registrato il 18 luglio. In questo caso era stata danneggiata la pulsantiera di chiamata al piano inferiore rendendo difficoltoso l’utilizzo per la salita al piano superiore.
L’incontro c on Rfi
Lo stato di degrado in cui versano la nuova e la vecchia stazione ferroviaria sarà uno dei punti che verrà affrontato, a inizio settembre, in un vertice tra Comune e Rfi. «L’attuale stazione, per la vicinanza al sito Unesco, non è più idonea a restare come è ora – è il ragionamento espresso in più occasioni dal sindaco Matteo Chiantore -. Sono locali non nostri e non abbiamo titolo per agire: piuttosto, che ce li diano». Quest’estate è successo davvero di tutto nella zona della stazione. Zona di piccolo spaccio, di degrado urbano, di risse. A cui si aggiunge pure la grana dei bus sostitutivi (probabilmente inevitabile) che dopo aver danneggiato la pensilina, hanno buttato giù un muro del piazzale antistante la zona dove parcheggiano i taxi. Lo stesso marciapiede della vecchia stazione, lato corso Nigra, è da anni in condizioni pietose: davvero un pessimo biglietto da visita per la città. Inoltre manca una segnaletica, una volta scesi dal treno, che informi i turisti su quale direzione prendere per accedere al sito Unesco o per dirigersi in direzione del castello, di recente aperto al pubblico.
Il ricorso
Con Rfi il Comune poi affronterà altre due questioni molto delicate. La prima è relativa all’occupazione del suolo pubblico in occasione del cantiere per l’elettrificazione. Il Comune di Ivrea pare abbia chiesto a Rete ferroviaria italiana una cifra vicina al mezzo milione di euro per l’occupazione di piazza Perrone e via Riva. Rfi ritiene di non dover quei soldi al Comune, tanto da aver predisposto un ricorso al presidente della Repubblica. Trattative sono in corso, ma l’amministrazione ha già dato in carico allo studio Fognalo di resistere in giudizio stanziando la somma di 12mila euro.
La passerella
La seconda questione riguarda la verifica strutturale della passerella metallica che sovrasta la linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta e che collega la vecchia stazione con l’area di sosta del pullman. Il piano di manutenzione della passerella del Movicentro, realizzata ormai del 2003, prevede controlli strutturali (prove di carico) programmati ogni sei anni finalizzati a garantire le corrette condizioni di stabilità e conservazione della struttura. Quelli del 2012 non furono però mai portati a termine. Gli accordi stipulati all’epoca con Rfi stabiliscono che questi controlli siano a carico del Comune, che però vorrebbe rivedere questo aspetto dando a Rfi l’onere dei controlli.