È il momento di Mark Strukelj: dopo 20 stagioni da vice di Tesser, ora si occupa dei giovani
TRIESTE. La stagione 2002-2003 in molti la ricorderanno. La piazza era galvanizzata da una squadra reduce dalla doppia promozione dalla C-2 alla B, dominava fino a gennaio la cadetteria tanto da sognare la promozione in A. Era la Triestina di Ezio Rossi.
Proprio in quell’anno Mark Strukelj, a sua volta eroe vent’anni prima con l’Unione ’82-’83, guidava la formazione Primavera, una avventura da allenatore cominciata anni prima con i Pulcini. Già l’estate 2003 Tesser, neo tecnico in prima squadra, lo volle come vice dando vita ad un connubio protratto per i seguenti 20 e più anni. Il ruolo assegnato quest’estate dalla società di Rosenzweig a Strukelj, responsabile dell’area tecnica del comparto giovanile, riporta in qualche modo l’ex centrocampista agli albori, al servizio dei giovani. «Ho grande entusiasmo per due motivi, avevo voglia di rimanere qui dopo anni di girovagare, nella mia Trieste, inoltre è parte di me il lavoro con il settore giovanile, ho sempre avuto una predilezione rispetto alle prime squadre».
Lo shock c’è stato a inizio febbraio con l’esonero di Tesser. Tuttavia la porta in Triestina è rimasta aperta. «Vista questa mia passione per il settore giovanile mi è stata data la possibilità da Kurjakovic, il quale curiosamente era mio Allievo quando allenavo. Un po’ dopo l’esonero dalla prima squadra mi chiese se avevo il desiderio di contribuire al giovanile». Supervisionare significa star dietro un po’ a tutto. «Un impegno difficile ed eccitante, un nuovo ruolo. Mi stimola molto, l’obiettivo mio sarebbe di portare i migliori giocatori di Trieste alla Triestina».
Se in una città qualunque ci vuole tatto, a Trieste forse ne serve sull’argomento ancora di più... «Assolutamente, avendo collaborazione con tutte le società di Trieste, mi sto adoperando per avere ottimi rapporti con tutti, diversi dirigenti sono persone che conosco dai tempi in cui giocavo. La correttezza è la prima cosa, la riverserò tutta assieme all’impegno. E’ forse l’unica cosa di cui mi vanto, più che altro perché mi è stata sempre riconosciuta, la correttezza». Un obiettivo ambizioso quello di Mark. «I ruoli di responsabilità sono difficili, si scontenta sempre qualcuno, normale, ma darò correttezza in tutti gli ambiti. Con l’obiettivo di far crescere il giovanile». I motori si stanno scaldando? «Per me è un anno zero, con il gruppo di lavoro formato. Ci sono buone idee ed abbiamo iniziato ad investire in scouting, ci vorrà un anno di intenso lavoro per mettere delle basi di un settore giovanile degno di Trieste».
In una giornata tipo di lavoro l’occhio corre al campo. «Mi compete la gestione dei tecnici, seguire i ragazzi ed avere attorno un gruppo scouting per i giovani del futuro». Strukelj analizza le squadre ai nastri di partenza. «Oltre alla Primavera abbiamo U17, U15, U14 e U13 che fanno campionati nazionali. Poi ci sono gli Esordienti, i Pulcini e l’attività di base, Primi Calci e Piccoli Amici». Balzando alla prima squadra, finalmente sfatato il tabù dell’esordio.. .«Partire con una vittoria è molto importante. Regala fiducia, noi dal settore giovanile speriamo che la squadra vada bene, un traino per tutti noi». Una nota su una persona il cui cuore batteva forte per l’Unione, lo storico magazziniere Marcello Bisiacchi scomparso a luglio. «Marcello era un punto di riferimento per i giocatori, una persona stupenda alla quale mi legheranno sempre amicizia e bellissimi ricordi».