Monica sale ancora sul podio, è bronzo nei 100 stile. «Ci ho messo rabbia»
PAVIA. Monica Boggioni ha conquistato la medaglia di bronzo nei 100 stile categoria S5 ai Giochi Paralimpici nel tempo di 1’21”74. La nuotatrice pavese ha confermato il terzo posto conquistato ai Giochi di Tokyo, portandosi a casa la quinta medaglia di bronzo in due edizioni dei Giochi.
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In finale poi ha chiuso al quinto posto con la staffetta 4x50 mista che ha terminato col crono di 2’32”11, migliorandosi di sette secondi. Non è bastato, il Brasile ha vinto col nuovo record del mondo 2’14”33. In due giorni a Parigi ha così vinto due medaglie di bronzo nei 200 e 100 stile libero. E i Giochi sono ancora lunghi.
Le batterie
Monica, dopo la batteria della mattina, aveva il terzo tempo, alle spalle della favorita, la britannica Kearney e dell’ucraina Poida.
Alla partenza della finale dei 100, come già accaduto giovedì nelle prime due vasche dei 200 stile, Kearney e Poida sono scattate subito molto forte, dando immediatamente l’idea che fossero loro a giocarsi le prime due posizioni del podio. Monica è partita più lenta, tanto da chiudere al quinto posto il passaggio a metà gara, ma nella seconda ed ultima vasca si è scatenata e dopo la virata ha recuperato lo svantaggio che aveva sulle avversarie e ai 75 metri è passata in terza posizione, che ha tenuto sino alla fine.
«Questa volta sorrido»
«Stavolta sono davvero contenta della medaglia di bronzo anche perché sono riuscita a recuperare fisicamente, tanto da riuscire a giocarmi il podio sino in fondo – spiega la ventiseienne di Pavia Nuoto e Fiamme Oro – la gara dei 200 stile era finita tardi e stamattina le batterie dei 100 erano le prime della seconda giornata. A mezzogiorno ho nuotato nella batteria della staffetta 4x50 stile mista, due uomini e due donne, e nel pomeriggio non ho potuto riposare perché siamo venuti subito alla Defense Arena per la finale dei 100. Ho cercato così di mettere in acqua tutte le energie in mio possesso a cui ho aggiunto la rabbia per non essere riuscita nei 200 stile a toccare almeno prima della ucraina».
Monica ha dimostrato di avere un gran finale di gara, quello che ha fatto la differenza. «Sapevo che le mie avversarie sarebbero partite più forte – sottolinea la pavese – nella seconda parte dei 100 ho cercato di concentrarmi su me stessa e di nuotare al massimo, solo quando ho toccato ho guardato le altre. Certo che confermarsi dopo tre anni non è stato affatto semplice, perché le avversarie cambiano e anch’io cresco come atleta e persona».
La finale di Parigi è stata simile a quella di Tokyio, allora, dopo il passaggio ai 50 metri, Monica era in sesta posizione, questa volta in quinta e poi è andata a chiudere la gara al terzo posto, toccando a Parigi in 1’21”74, meglio di quanto fatto in Giappone, 1’22”43. Monica ha nuotato alla fine della mattinata anche nell’ultima frazione della staffetta mista 4x50 stile 20 punti, nel senso che il totale delle classificazioni dei quattro nuotatori impegnati non deve essere superiore ai 20 punti. Aveva aperto Vincenzo Boni, quindi Arianna Talamona, Antonio Fantin e in chiusura la pavese Monica Boggioni.