Tra carte da gioco e videogiochi: il Friuli ha i suoi giovanissimi campioni di Pokémon
Dodici anni, pochi grilli per la testa. Qualche treccina, poi tanti Pokémon, quelli sì. In testa, in valigia, quella che Flavio Floreani ha portato nei giorni scorsi con sé ai Mondiali di Honolulu, nelle isole Hawaii. La sua prima esperienza iridata. Da San Daniele, rappresentando l’Italia, con suo papà Fabio. E con Luca Ceribelli, il 21enne bergamasco laureatosi campione proprio all’evento internazionale dedicato ai piccoli mostri tascabili giapponesi (a corredo del trofeo un montepremi da ben 30 mila dollari).
Nei videogiochi il trionfo di quest’ultimo, sul fronte delle carte da gioco, invece, l’avventura di Flavio per la categoria Junior. Su quattrocento partecipanti, per lui è arrivato il 77° posto finale. «Ho vinto cinque partite – ci racconta così il ragazzo –, purtroppo me ne serviva una in più per accedere alla fase successiva».
Qualche giorno fa il suo rientro. Il ritorno subito in pista, in un torneo organizzato dall’Am giochi e fumetti del Città Fiera, a Torreano di Martignacco. L’obiettivo? Accumulare altri punti validi per la classifica generale, in costante aggiornamento.
È qui che, non senza piccoli residui di jet lag, il friulano va a fondo sul suo esordio mondiale: «Ho rovinato una partita già vinta per un errore. C’è del rammarico, ma è tutta esperienza guadagnata».
Da incorniciare, comunque, il viaggio, la location – «i tramonti erano spettacolari, interessante la visita a Pearl Harbor» –, ma anche l’incontro con avversari provenienti un po’ da ogni dove: «Singapore, Canada, Giappone, Stati Uniti. Ci si parlava in inglese, anche aiutati da un interprete. Ma io ormai me la cavo abbastanza».
Il viaggio, si diceva: per arrivare a Honolulu, Flavio ha dovuto farsi valere nei tornei di “selezione” affrontati per tutta Europa. A Liverpool il suo miglior risultato, con l’arrivo fra i migliori quattro del torneo.
Nella cornice della competizione iridata, il giocatore ha quindi assistito pure all’exploit videoludico del connazionale Ceribelli, con tricolore addosso: «C’era un tifo da stadio, le mosse più potenti venivano accolte da veri e propri boati».
Gli inizi, per Flavio, a 7 anni. È qui papà Fabio a intervenire: «Quando ancora non sapeva leggere, lo tenevo sulle ginocchia. Poi ha preso il via». Vittorie, trasferte, sempre vissute in coppia: «Per i genitori questo può essere un bel modo per legare coi propri figli».
Pur essendo, a certi livelli, un “pizzico” dispendioso: «Cerchiamo sempre di ridurre al minimo i giorni di scuola persi. Sul piano economico, spendiamo sui mille euro al mese. Una sponsorizzazione sarebbe davvero di grande aiuto».
Al primo posto italiano nell’ultima stagione Junior, Flavio adesso è chiamato a gareggiare fra i Senior. «Mi piacerebbe partecipare anche ai prossimi Mondiali che si terranno in California».
Altra storia avvincente è quella di Cristiano Rossi, unico partecipante del Friuli Venezia Giulia per la sua categoria, terzo tra i “gamer” italiani che si sono giocati i campionati mondiali in cui si è classificato 56° su 130 partecipanti.
Cristiano è reduce da un’esperienza elettrizzante a Honolulu, nelle isole Hawaii, in cui ha preso parte ai Mondiali Pokémon andati in scena dal 16 al 18 agosto. Un evento che vede protagonisti i migliori giocatori provenienti da tutto il mondo che si sfidano per ottenere premi, titoli e inviti per i mondiali dell’anno successivo.
Pertegadese, quindicenne, Cristiano non era nuovo a un’esperienza del genere: un anno fa, per le stesse ragioni, era sceso in campo in Giappone. «Gioco alla Video Games Championship – spiega il ragazzo – e ho iniziato guardando dei video su Youtube. Nessuno dei miei amici in paese pratica questa disciplina, c’è un altro ragazzo in regione ma è a Grado. Per il resto i ragazzi con cui gioco sono in giro per l’Italia».
Per Cristiano, quello di quest’anno è stato un mondiale speciale, preparato con cura e attenzione e con tantissime trasferte che lo hanno visto, l’inverno scorso, viaggiare in giro per l’Europa, da Barcellona a Londra alla Germania e in molti altri stati per gareggiare e ottenere la qualificazione. Al termine di questa lunga trafila, il ragazzo è risultato 14° tra tutti i campioni europei.
Al suo fianco la mamma, Micaela Sette. Ma per la trasferta al Mondiale ha ottenuto anche il supporto dell’assessore all’Istruzione del Comune di Latisana, Elena Martinis. «Queste sono occasioni preziose – spiega la mamma – perché permettono ai giovani di conoscersi, di praticare l’inglese e di vivere esperienze formative importanti. Cristiano ha raggiunto il limite di età per rientrare nella categoria Senior: da dicembre, quando compirà 16 anni, entrerà nella categoria Master, che però è aperta a tutte le età superiori. La competizione quindi si farà davvero agguerritissima».
Per questa disciplina è necessaria una forte base matematica e il giovane campione, con i calcoli, si difende particolarmente bene. «A molti questo può sembrare un giochino, ma in realtà si tratta di una disciplina complessa».
Cristiano è iscritto al Bearzi di Udine, dove studia Informatica: «All’inizio dell’anno scolastico – aggiunge Micaela – ho incontrato il preside per spiegargli che volevamo sostenerlo in questa sua passione e si è dimostrato comprensivo, consentendogli di assentarsi per qualche sabato e venerdì a patto che recuperasse gli argomenti trattati in classe ed eventuali verifiche. E Cristiano, allenandosi, ha sempre mantenuto alta l’attenzione nei confronti del suo percorso scolastico».