Borseggiatori scatenati a Venezia: le vittime preferite sono i cinefili diretti alla Mostra
Da piazzale Roma all’Accademia, passando per Santa Lucia e, in questi giorni di Mostra del cinema, anche per San Zaccaria, tra ponte dei Greci e l’imbarcadero che indirizza addetti ai lavori e turisti appassionati verso il Lido.
Negli ultimi scampoli di agosto la guerra tra borseggiatori, forze dell’ordine e comitati cittadini si è fatta anche più aspra del solito, agli ormai battutissimi terreni di caccia abituali dei tagliaborse si è aggiunta la riva degli Schiavoni, carica di turisti con il naso sepolto nel programma della kermesse lidense, le dita usate per scorrere le programmazioni di giornata, più che per difendere borse e portafogli.
La voce dei comitati
«San Zaccaria ormai è una terra di nessuno, ma anche in altre zone ci si sente sotto assedio», denuncia Monica Poli, la “lady pickpocket” del comitato Cittadini non distratti, «Questa mattina (sabato 31 agosto, ndr) alle 9.20 in stazione sono arrivati i primi quattro ladri, con il treno da Bologna. Poco dopo, all’Accademia, già se ne contavano una quindicina: volti noti, volti nuovi, borseggiatrici che operano con al seguito le figlie di 11 o 12 anni, vediamo di tutto. C’è chi usa una cartina della città per coprirsi le mani, chi si fa meno scrupoli e strattona con la forza borse e portafogli; e ancora chi in piazzale Roma, di notte, spia i Pin delle carte digitati alle biglietterie automatiche e poi si prende tutto, anche dai conti correnti».
Poli racconta di una famiglia spagnola che tre giorni fa è stata alleggerita di ottomila euro in contanti, dei ristoratori dell’Accademia che vedono i loro clienti tornare poco dopo la cena per chiedere a chi possono fare denuncia, ma anche delle minacce che lei e gli altri membri del suo gruppo stanno ricevendo online.
«Così non si può andare avanti, noi segnaliamo alle forze dell’ordine, poliziotti, agenti della Locale e carabinieri arrivano subito, ma è una battaglia impossibile da combattere con le norme attuali, la legge Cartabia ha reso questi delinquenti pressoché intoccabili. E poi serve un presidio costante, che però non si può pretendere dalle forze di polizia, già sotto organico: il sindaco dovrebbe pensare di schierare delle guardie giurate, non all’interno dei pontili per spostare un cordino, ma fuori, a sorvegliare le file dei turisti».
I numeri sono impietosi: dall’inizio dell’anno la sola polizia locale ha fermato quasi sessanta ladri, solo due di questi si sono potuti arrestare. E il problema, in realtà, non si limita alla recente riforma: anche prima, infatti, mettere in cella donne incinta o con figli di giovanissima età era semplicemente inattuabile.
Sorvegliati speciali
La Questura di Venezia ha comunque trovato il modo per insistere fin dove è possibile: ecco che nelle ultime settimane i poliziotti hanno controllato 120 persone, emesso tre fogli di via obbligatori dalla città e staccato sei denunce per inosservanza degli stessi.
Sono anche state decise due sorveglianze speciali: per una giovane straniera che fin da minorenne aveva collezionato denunce e per un’altra borseggiatrice abituata a colpire sui treni; la prima dovrà stare lontana dalla città per un anno, la seconda non potrà farsi vedere in tutta la provincia di Venezia per 18 mesi.
E, se dovessero violare ancora le disposizioni del giudice, questa volta l’arresto sarebbe immediato e fino a cinque anni.
Da gennaio 33 fogli di via
Da gennaio sono stati emessi 33 fogli di via contro altrettanti tagliaborse, 11 in più rispetto a quelli decisi nei primi otto mesi dell’anno passato; le denunce per inosservanza del provvedimento sono passate dalle 92 del 2023 a 151 nel 2024.
Gli arresti, infine, sono stati sei in totale, mentre l’anno scorso ci si era fermati a un caso soltanto.