Bonsai e semenze esposti a R-Invasati a Trieste
Il caldo feroce continua a imporre limiti, sia alla natura che all’uomo. Non mancano però le soluzioni per gli amanti dell’aria aperta che cercano riparo all’ombra del Giardino pubblico de Tommasini, luogo per eccellenza di incontro per persone di qualunque età. Gli anziani si riparano sulle panchine sotto gli alberi che, in tutta la loro maestosità, cercano di rispondere alla siccità di quest’estate perdendo anticipatamente le foglie. Sui vialetti e sul prato, infatti, il verde dell’erba è ricoperto da fogliame secco e laddove le foglie non arrivano, il terreno è arido e privo di erba. Molti i cespugli ormai morti, arsi dal sole.
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I bambini, accompagnati dai genitori o dai nonni, si dilettano nell’area giochi: sulla “nave dei pirati” i più grandi, sulle altalene e sugli scivoli i più piccoli. I cespugli diramati diventano in estate un’ulteriore possibilità di gioco per chi ama crearsi una casetta, o giocare a nascondino. I più audaci invece si sfidano in gare di ping pong, dove giovani e meno giovani si uniscono in squadre, riparati dall’ombra dei grandi alberi.
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In questo contesto si è tenuto ieri l’incontro di “R-Invasati, tutti pazzi per le piante”, che da tutta l’estate, come ogni anno, offre la possibilità di esplorare i giardini e i parchi di Trieste, proponendo uno scambio di piante, materiale da giardinaggio e semenze tra coltivatori e appassionati della botanica. Affiancando l’amore per le piante a eventi per bambini come la lettura di poesie sull’acqua a cura del Cif.
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L’iniziativa è curata dall’associazione culturale Bioest, da anni impegnata a tramandare l’amore per il verde, accogliendo tutte le persone che scelgono di proporre coltivazioni del proprio orto, del proprio giardino o anche delle proprie piante d’appartamento. Causa il caldo torrido, l’appuntamento di ieri ha visto coinvolti soltanto cinque appassionati, che però hanno contribuito a mantenere salda la tradizione di “R-Invasati”, proponendo varie specie di piante, dalle grasse fino ai bonsai, dalla creazione di manufatti in paglia a forma di granchio e murena da apporre nei giardini o sui balconi, fino alla condivisione di spezie essiccate per la cucina.
Tra i protagonisti dell’evento di ieri anche i piccoli alberi di ginko, acero giapponese, quercia e pino rosso in versione bonsai. Giovanni Coslovich, residente a Borgo San Sergio, è il custode di queste piccole creazioni: «A causa del caldo – riferisce – ho avuto problemi anch’io con i miei bonsai. Molti appassionati per lo stesso motivo non hanno potuto essere qui: la gestione delle loro piante è stata limitata dai danni creati dalle temperature troppo elevate».
Invasati è un evento che vede coinvolti molti coltivatori nel flowercrossig e nello scambio di materiali per il giardinaggio, un reale momento anche di apprendimento per chi desidera avvicinarsi a questa realtà.
«Ci sono persone che coltivano in casa piccole piante anche di pregio – spiega Tiziana Cimolino, presidente di Bioest – chiunque può fare parte di questo gruppo. Non c'è mercato, ma solo offerta libera per mantenere saldo il concetto di Invasati, che nasce per promuovere l’amore per le piante». Una tradizione iniziata anni fa nell’Orto botanico e poi, dopo il Covid, trasformata in un evento itinerante nei parchi cittadini. —
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