US Open: Dimitrov prevale al quinto su Rublev in un match sull’altalena
[9] G. Dimitrov b. [6] A. Rublev 6-3 7-6(3) 1-6 3-6 6-3 (in collaborazione con Roman Bongiorno)
33 YEARS YOUNG.
— US Open Tennis (@usopen) September 1, 2024
Grigor Dimitrov makes the US Open quarterfinals for just the second time in his career! pic.twitter.com/EXOADEZpm2
Grigor Dimitrov supera in cinque set Andrey Rublev e avanza ai quarti di finale dello US Open, dove attende il vincente tra Tiafoe e Popyrin. Il bulgaro ha la meglio in un match piuttosto spezzettato e irto di errori, soprattutto nei primi due set. Entrambi sono fallosi e non riescono a sviluppare un atteggiamento tattico duraturo; Dimitrov in particolare sembra non saper sfruttare le occasioni migliori.
Il bulgaro si prende ugualmente i primi due set perché Rublev fa peggio di lui, ma dal terzo set le cose cambiano e il moscovita si riaffaccia con pazienza nell’incontro, ritrovando le migliori sensazioni con il dritto, il servizio e in parte anche la risposta. La rimonta è veloce e improvvisa, così come un nuovo cambio di rotta nel cuore del quinto set, quando il bulgaro fa scintillare l’argenteria e scombina definitivamente il tennis del rivale.
L’ultima fase è la più divertente e apprezzabile dal punto di vista tecnico: Dimitrov passa con merito, Serena Williams non manca di farsi notare mentre applaude Grisha con trasporto. Per lui sarà l’ottavo quarto di finale Slam, il secondo a New York dopo il 2019, anno nel quale giocò anche la semifinale.
Primo set: Rublev manca il break e cede al nono game
Dopo i primi due giochi di pura formalità, per Grigor arrivano le prime difficoltà: il russo prende le misure sulla traiettoria a uscire sul servizio del bulgaro, che va in difficoltà dal lato sinistro. Rublev spinge e conquista la prima parità, ma Dimitrov è più bravo ad alzare il livello e ad annullare ogni speranza di break nella mente dell’amico e avversario.
E, come da copione, al russo basta nulla per subire il contraccolpo: due doppi falli e due errori gratuiti nel gioco immediatamente successivo sanciscono il break a zero, a favore di un Dimitrov quasi solamente spettatore. Andrey è già nervoso e la racchetta vede in faccia la morte, salvandosi a pochi centimetri dal terreno.
Chiamato a difendere il vantaggio, il rovescio di Dimitrov resta il colpo più attaccabile per Rublev: c’è la palla del contro-break, servizio e dritto per annullarla. Una meravigliosa risposta di dritto, gli regala la seconda: tensione nel braccio del moscovita, poca profondità e Grigor può martellare. Dopo soli 21 minuti, le fragilità di Rublev sono già protagoniste. Assistere alle brutte scene di difficoltà e autolesionismo del russo, non è mai semplice: empaticamente, noi tutti vorremmo solo che riuscisse a superare quei demoni che tanto lo affliggono. Nonostante tutto, Andrey resta lì: ancora palla break, ma il nastro dice di no al diagonale di dritto. Nulla da fare, break confermato e 4 a 1.
Le emozioni non decollano, gli scambi vedono poca varietà: fatta eccezione per un passante in back incrociato uscito dalla racchetta del russo in modo non poco fortunoso. Con credenziali alla battuta non delle migliori e tante difficoltà sulla seconda palla, Grigor Dimitrov si presenta al servizio per il set avanti cinque giochi a due. L’urlo di disperazione di Andrey ha dell’inquietante: nulla da fare, il parziale parla bulgaro.
Secondo set: molti errori, Rublev serve per il set ma manca l’occasione e cede al tie-break
I due protagonisti alzano le percentuali delle rispettive prime palle; Rublev però esordisce con due doppi errori consecutivi che spingono poi Dimitrov sullo 0-40. Il russo si salva proprio con il colpo di inizio gioco ma nell’occasione il bulgaro pecca di cattiveria e risponde malamente, sprecando una ottima occasione per scappare anche nel secondo parziale.
Rublev prova a essere più aggressivo in risposta, insistendo soprattutto sul lato sinistro del rivale, e riesce a impensierire Grigor sin dalla ribattuta, conquistando due occasioni per togliergli il servizio nel quarto game. Andrey manca l’opportunità e quando manda in corridoio lo smash che gli avrebbe dato una terza chance sembra sull’orlo di esplodere. Ritrova subito il controllo, forse anche perché lui stesso sta vedendo alcuni progressi nello scambio.
La testa di serie numero sei è certamente più propositiva, mentre Dimitrov procede ancora con poca continuità: dopo quasi quaranta minuti per i duellanti c’è la parità a quota tre. La pazienza del russo viene premiata nell’ottavo game: Dimitrov, con palle nuove in mano, serve tre doppi falli e butta alle ortiche due rovesci, regalando la propria battuta con una serie di disastri.
Rublev serve improvvisamente per il set sul 5-3 e, pur salendo 30-0, non riesce ad arginare il ritorno del bulgaro, che rimonta e pesca il contro-break anche grazie a due errori di dritto del moscovita. Permane dunque l’equilibrio ma il match continua a non decollare dal punto di vista della continuità del gioco, inframmezzata com’è da errori e incertezze; Dimitrov in particolare non brilla per iniziativa e personalità, mentre Rublev prova qualcosa di più per migliorare in incisività.
Grisha si sfila dalla tasca quanto ha in termini di animus pugnandi nel tie-break, quando, in ritardo per 1-3, si costruisce la rimonta con due splendidi dritti che concludono due palleggi ben condotti e prosegue fino a terminare la corsa con il settimo punto: 7-3. Diciotto errori non forzati a testa, 7-6 in un’ora e sette minuti, quasi due ore di gioco complessivo.
Terzo set: Dimitrov perde subito la battuta e crolla, cedendo per 6-1
Rublev esce dal campo e al rientro sembra paradossalmente più leggero, quasi svuotato dal peso della lotta. Non ha quasi più nulla da perdere e difficilmente può andare peggio, dal momento che sta soccombendo per 2-0 contro un avversario tutt’altro che in giornata; il russo, quindi, spinge con buona lena mentre il bulgaro pasticcia ancora con il servizio e cede la battuta nel game d’apertura. Grisha si risveglia sullo 0-2 15-40 e pesca la parità con un rovescio lungolinea a denominazione d’origine controllata, che lo porta questa volta a difendere il servizio.
Il russo prende coraggio vedendo che l’avversario continua ad avere problemi con la battuta: “Rublo” aggredisce in ribattuta e Dimitrov non trova più la profondità ideale per contenere con profitto; inoltre, nel quinto game serve altri due doppi falli, salendo a cinque nel computo del set e subendo un secondo break che manda il moscovita sul 4-1. Qui sostanzialmente termina la frazione: Rublev serve con autorità e Dimitrov forse non vuole incaponirsi in una problematica rimonta. Arriva così il 6-1 che accorcia le distanze per il russo: sei ace per lui e cinque errori con la seconda palla per Grisha.
Quarto set: Rublev cresce nei fondamentali e si prende il parziale
Dimitrov pulisce presto le penose cifre con la battuta del terzo parziale e si aggiudica facilmente i primi due turni, ma manca di convertire uno 0-40 che ha le sembianze del break decisivo. Rublev reagisce con la battuta e nella circostanza si giova anche di un rovescio senza peso e costrutto del bulgaro, che spedisce una palla-break oltre la riga di fondo. Anche nel quinto game il bulgaro in risposta potrebbe andare sul 30-40 ma ancora con il rovescio sbaglia la direzione del colpo e incoraggia il ritorno del rivale che si porta, con qualche pensiero, sul 3-2.
Dimitrov piomba di nuovo in affanno in battuta nel game seguente, che lo vede in ritardo per 0-30. Rublev sta piano piano prendendo la scena con il dritto e il contendente fatica a frenarlo e a far ripartire il gioco; Andrey si sposta sulla sinistra con maggiore agio e costruisce così il primo break del set. Il russo ha poi completamente rivisto il rendimento alla battuta, che gli dà maggiore sicurezza e intimidisce il rivale: sospinto nel set da cinque ace e da un ottimo sette su undici con la seconda palla, ecco per lui maturare il 5-2 che diventa presto 6-3. Dopo tre ore e cinque minuti la soluzione passa per il quinto set.
Quinto set: Rublev comanda ma si fa sorprendere nel cuore della frazione e cede al nono game
Le parti si invertono: ora è Rublev che sferza la pallina, comanda lo scambio ma nonostante questo non trova il break in apertura. Il russo risponde spesso e mantiene un alto rendimento con la battuta, mentre il favorito numero nove prova a rimanere vicino al rivale con il servizio. E come già è capitato nel corso dei set precedenti, il break arriva all’improvviso: Dimitrov prova a dare fastidio con il back di rovescio centrale per confondere Rublev, e in risposta azzarda qualcosa di più, sempre con il backhand.
Il russo è confuso e subisce le accelerazioni del bulgaro, che trasforma il punto sul 30-40 e strappa il servizio al contendente; Grigor inoltre è ormai dal quarto parziale in netta ripresa con il servizio e si porta facilmente sul 4-1. Rublev è alle strette e nel settimo gioco conquista il 15-40 ma non può contenere la battuta di Dimitrov, che ritrova la parità. Andrey ha la palla che lo porterebbe a un passo dal contro-break, ma il rovescio portato dopo una corsa in avanti casca ben oltre la riga di fondo e salva il bulgaro.
È l’ultima chance per “Rublo” perché Dimitrov, vicino al traguardo, non smette più di servire e spingere e chiude al nono game: abbraccio caloroso tra i due amici e per Grigor è il secondo quarto di finale Slam nel 2024, risultato raggiunto da lui solo una volta, nel 2014.