Strage di Paderno, il padre ucciso mente difendeva il fratellino. Gli inquirenti: “Nessun disagio negli ultimi giorni”
La strage di Paderno, con il minore che ha ucciso i genitori e il fratellino di dodici anni, proprio nel giorno del compleanno paterno, continua a tenere banco. Il ragazzo si trova al carcere minorile Beccaria e sarà presto interrogato per l’udienza di convalida che sembra scontata. Subito dopo è presumibile che il suo legale chieda, come ormai da rito, una perizia psichiatrica. Sembra che il padre sia stato ucciso mentre tentava di difendere il fratellino di dodici anni dalla furia omicida del ragazzo.
La strage di Paderno, i giudici: “Doveva dare l’esame di riparazione”
Il 17enne ucciso per aver ucciso madre, padre e fratello a Paderno non aveva espresso alcun disagio particolare nei giorni precedenti, o durante la festa di compleanno del padre alla quale aveva partecipato proprio la sera prima. Aveva preso per la prima volta una materia a settembre ma il suo “malessere interiore” che lo faceva pensare all’omicidio, “all’uccidere in generale”, non troverebbe spiegazione in questo esame, che non ha fatto in tempo a dare.
“Ultimamente sentiva musica molto triste – ha detto la Pm, Sabrina Ditaranto – e, contrariamente a una carriera scolastica brillante, l’anno trascorso aveva preso una materia a settembre, matematica. Ma anche questo particolare, a suo dire, non sarebbe stato prevalente nel suo disagio generale“. Per capirlo meglio, oltre ai colloqui psicologici previsti dall’ordinamento penale per i minorenni, gli investigatori scaveranno tra i suoi dispositivi elettronici, i suoi giochi e le sue chat.
Gli psichiatri: “Nessun disagio mentale, ma sembra un asociale”
“No a facili assoluzioni ma guai a pensare che alla base del triplice omicidio ci sia un problema di salute mentale: piuttosto sembra un asociale”, dice Claudio Mencacci, presidente della società italiana di neuropsicofarmacologia.
“Questo impulso a uccidere di cui parla il giovane è tipico degli psicopatici – ad esempio dei serial killer -non dei pazienti psichiatrici. Non c’entra con la malattia mentale. C’entra con la criminalità” dice Liliana dell’Osso, presidente della società italiana di psichiatria.
L’accusa è di omicidio premeditato
La procura minorile procederà con l’accusa di omicidio plurimo premeditato. Un’accusa che per un maggiorenne(non ci sono attenuanti generiche) significa ergastolo. In questo caso, essendo minorenne, la pena massima prevista è di 30 anni di detenzione.
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