Vincere il Gran Premio di casa rappresenta sempre un qualcosa di speciale, di unico e farlo non disponendo della vettura più veloce in pista ne aumenta il tasso di godimento. Sì perché la Ferrari non era affatto “la vettura più veloce”, come affermato da Norris nel post gara. Un pilota britannico apparso poco lucido non solo nelle dichiarazioni, ma anche in pista, dove ha pasticciato tanto, più o meno tutto. Imperfetta anche la McLaren, che ha deciso di non diversificare le strategie, mandando ai box a pochi giri di distanza, sia Norris che il leader Piastri, con l’idea forse, di avere la vittoria in pugno.
E invece il team di Vasseur ne ha approfittato, giocando un vero e proprio All In sulla gestione delle gomme e optando per un’unica sosta. E questa volta l’azzardo ha pagato. Bravi, com’erano stati bravi una settimana fa in Olanda, riuscendo in un doppio undercut, che ha portato Leclerc sul terzo gradino del podio. Rispetto a Monza 2023 la situazione per il team di casa si è ribaltata: ora la Ferrari ha problemi di competitività in qualifica, lì dove 12 mesi fa faceva la pole, ma è capace di gestire le gomme in maniera magistrale, e ciò le permette di essere in lotta per la gara e come si dice: “ i punti si fanno la domenica” e questo è il risultato.
Giustissima l’esaltazione del tifo italiano e la festa del team di Maranello per la conquista di questo Gran Premio d’Italia. La bellezza e l’esaltazione per questo risultato però fanno pensare: è possibile associare termini quali “miracolo”, “capolavoro”,”impresa” a ogni vittoria della Ferrari, il team più blasonato e leggendario nella storia della Formula 1.
Sono 16 anni dall’ultimo titolo costruttori e 17 dall’ultimo titolo piloti e siamo ancora a parlare di “miracoli” a ogni podio o successo della Rossa. Vincere a Monza, per la Ferrari, non dovrebbe essere la regola, ma nemmeno un miracolo.
Una vittoria a Monza vale tanto per il team e per i tifosi, ma vale sempre 25 punti in ottica mondiale ed è il calcolo che tutti vorrebbero veder fare alla Ferrari.
L’auspicio è quindi quello di vedere una Monza, il prossimo anno, in cui la Ferrari possa arrivare con il favore del pronostico, senza la necessità di inventasi qualcosa di straordinario e soprattutto con un buon bottino di punti sulle spalle. La parole magiche sono competitività e costanza ed è proprio quello che si chiede a Maranello già per i prossimi due Gran Premi: Baku e Singapore. Due piste molto simili a quelle dove la Ferrari ha ottenuto le sue vittorie stagionali…