Sfregio a palazzo Olevano: la Provincia chiede i danni
PAVIA. Dopo lo sfregio ai due capitelli del cancello principale di palazzo Olevano in corso Mazzini, fresati dagli operai per far entrare nel cortile un’imponente autogru, la Provincia chiede i danni all’impresa che ha aperto il cantiere nello storico edificio settecentesco di proprietà comunale, sede centrale del liceo Cairoli. Piazza Italia ha inviato alla ditta una contestazione di addebito e risarcimento per il danneggiamento al palazzo costruito dall’architetto Lorenzo Cassani: nei fatti, una procedura che si attiva per sanzionare presunti comportamenti o azioni scorrette.
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«È stata trasmessa l’avvenuta contestazione del danno e la constatazione di addebiti e responsabilità nei confronti dell’Impresa R. Costruzioni» fa sapere la Provincia, che avendo competenza sull’edilizia scolastica ha commissionato i lavori per la palestra da circa 600 metri quadri da realizzare nel giardino sul retro del palazzo, progetto contestato da accademici e dai politici comunali che oggi siedono tra i banchi della maggioranza, oltre che da parte dei consiglieri che sostenevano l’ex sindaco Fracassi.
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«Oltre a contestare la gravissima azione di danneggiamento posta in essere dall’impresa, l’amministrazione provinciale si riserva di agire nelle opportune sedi affinché sia risarcita per ogni danno subito» ha fatto sapere l’ente.
Riunione urgente
La contestazione (scritta dal responsabile unico del progetto) è stata inoltrata anche al Comune, alla procura, alla direzione lavori e al coordinatore alla sicurezza, e nel frattempo una riunione urgente è stata fissata per lunedì in Provincia, che ha richiesto la presenza fisica dei rappresentanti dell’impresa esecutrice e del direttore lavori. Un incontro per valutare i provvedimenti e fare il punto sullo stato dell’intervento. «Le attività future di cantiere ed una modalità per un monitoraggio dello stato di avanzamento saranno discusse nella riunione urgente» convocata dal presidente della Provincia Giovanni Palli (Lega). Nel frattempo, lo sfregio ai capitelli del cancello principale di palazzo Olevano è ancora ben visibile.
Aprire un varco
Il danneggiamento è avvenuto giovedì: da quanto ricostruito, gli operai hanno fresato il “collare” dei due capitelli posti alla sommità delle colonne che sostengono il cancello a protezione del cortile d’ingresso del palazzo. L’intenzione era di guadagnare quei pochi, preziosi centimetri necessari a far passare l’imponente autogru, un titano a otto ruote capace di sollevare anche cento tonnellate con uno “sbraccio” da circa 60 metri, portata al Cairoli per montare i tralicci di una gru da cantiere, necessaria per la movimentazione di carichi pesanti durante la costruzione della palestra, finanziata con fondi provinciali e del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). Un mezzo imponente, cui è stato “aperto un varco” limando la parte bassa dei capitelli per guadagnare uno spazio appena sufficiente per consentirne l’ingresso nel cortile di palazzo Olevano tanto che, quando l’autogru è stata fatta uscire venerdì mattina, gli operai hanno smontato i supporti degli specchi retrovisori per evitare urti sulle colonne del cancello, e rimontati dopo che il muso l’ha attraversato. Sul posto erano intervenuti i tecnici del Comune, della Provincia e la polizia locale, che ha svolto i rilievi e raccolto le testimonianze dei molti cittadini che hanno segnalato la cosa, oltre ai frammenti dei capitelli fresati e rimasti sull’acciottolato di palazzo Olevano. La Provincia ha informato anche la soprintendenza, cioè l’ente che si occupa della tutela dei beni culturali. —