Trattoria, discoteca e centro sportivo in 70 anni di attività a Trieste
TRIESTE. Soleado, Caciun, Simon’s, Grease, Capannina, Tanahora e Babylon. Sono i nomi che nel tempo ha avuto l’edificio di via Costalunga che ora ospita la piscina ma che in passato era il regno della musica e alle volte anche uno spazio dove si poteva sia mangiare che ballare. I ricordi dei triestini partono da molto lontano, attorno agli anni ’50, per arrivare fino a quando la trasformazione del luogo è stata la più drastica. Da locale con consolle, tavoli, divanetti, bar e area “dancing” a vasca per il nuoto.
Ma prima di tutto l’immobile è stato una trattoria e una discoteca. C’è chi ricorda i pasti in famiglia o con amici, parecchi decenni fa, con un sottofondo musicale. Più viva invece la memoria di quando ci si scatenava in pista in varie epoche, come negli anni ’80 e ’90, con i pomeriggi del sabato, spesso frequentati dai giovanissimi, e poi con le serate dove i protagonisti erano dj famosi e apprezzati, anche a livello nazionale. Un locale che aveva accolto anche i vip del momento legati alla tv e a trasmissioni molto conosciute, come Zuzzurro e Gaspare, Ezio Greggio o Gianfranco D’Angelo. C’è poi chi lo associa a serate di balli caraibici e latino americani, anche con la presenza di alcune scuole del territorio, tra lezioni, serate danzanti e spettacoli. Nell’ultimo periodo di apertura come locale, aveva ospitato anche spettacoli di lap dance.
Un cambiamento costante nel corso degli anni, che ha mutato il volto e il carattere del posto, sempre molto in voga, nonostante la posizione un po’ periferica e le dimensioni non proprio generose dell’edifico. Il momento di maggior successo come discoteca si è esaurito verso la fine degli anni ’90 e i primi del 2000, un destino simile ad altre strutture che in tutta Italia hanno sofferto nello stesso frangente. Alcuni triestini ricordano anche l’incendio, scoppiato nel 2003, che aveva seriamente danneggiato gli ambienti interni. I lavori realizzati successivamente per creare un impianto sportivo hanno poi definitivamente cancellato la vecchia destinazione dell’immobile. Curiosità, su Facebook i più nostalgici hanno anche creato un gruppo, qualche anno fa, che si chiama semplicemente “Discoteca La Capannina”, dove condividono foto ed emozioni dei tempi andati.