Lets, la nuova casa della letteratura pronta al debutto in piazza Hortis a Trieste
TRIESTE Prima l’anticipazione per la stampa, giovedì mattina, con l’intervento dello scrittore, saggista e germanista Claudio Magris e un rinfresco offerto agli invitati. Poi il Museo “LeTs”, acronimo di Letteratura Trieste, sarà finalmente aperto al pubblico a partire da venerdì mattina, con orario regolare dalle 10 alle 17 (domenica dalle 10 alle 13, chiuso il martedì).
A distanza di qualche anno dai primi annunci – dopo l’avvio dei lavori di ristrutturazione nel 2021, la presentazione del progetto esecutivo di allestimento nel 2022, la prima anteprima per la stampa a dicembre 2023 in vista dell’inaugurazione nella primavera di quest’anno, poi nuovamente rimandata a causa di problemi di infiltrazioni – il pianterreno di palazzo Biserini viene quindi restituito alla città, inaugurando nell’ala opposta all’Emeroteca Fulvio Tomizza (quindi entrando sulla sinistra) il primo spazio pubblico in cui riunire le diverse anime linguistiche e culturali di Trieste.
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Il progetto firmato dall’architetto Lorenzo Greppi e realizzato dalla veneta Fallani è costato in tutto più di mezzo milione di euro. Il design a contrasto tra il rosso dell’allestimento e il bianco della carta accompagnerà attraverso la collezione del primo museo Sveviano, riallestito nella sede della Biblioteca civica dopo il trasferimento del catalogo nelle più piccole sale di via Madonna del Mare, per consentire i complessi lavori di ristrutturazione di palazzo Biserini.
A distanza di sedici anni dalla chiusura della Biblioteca civica (era il 2008) i piani superiori dell’edificio restano ancora interdetti – il Comune spera di andare a gara con un progetto di 11,2 milioni di euro nella primavera del 2025 – ma il pianterreno tornerà perlomeno a ospitare nei suoi spazi il fondo di libri, documenti e arredi tramandati dalla figlia dello scrittore, Letizia Svevo Fonda Savio. Ma dentro “LeTs” – realizzato peraltro con il sostegno della Regione e di Trieste Trasporti – troveranno posto anche sale dedicate al Museo Joyce, il Museo Petrarchesco Piccolomineo e il nuovo Museo Saba.
Nell’”Edicola” della storia si forniranno le coordinate utili per la visita, mentre la postazione intitolata alle “voci” sarà dedicata all’ascolto di audiolibri, interviste e trasmissioni radiofoniche. Altra cosa è il “Cinematografo”, che narra il legame tra il territorio e il cinema attraverso le tante pellicole che hanno scelto Trieste come set, oltre ai romanzi trasformati in film.
Poi ci sarà la nuova “Liberia”, cuore di “LeTs”, che sarà uno spazio multimediale diviso in moduli tematici e postazioni girevoli e interattive, contenenti oltre mille libri in formato digitale da sfogliare su teche multifunzionali in cui scorreranno composizioni in versi e prosa di – per dirne alcuni – Scipio Slataper, Susanna Tamaro, Boris Pahor, Giani Stuparich, Anita Pittoni, Virgilio Giotti, Srečko Kosovel, Giorgio Voghera, Carolus Cergoly, Fulvio Tomizza, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Giorgio Pressburger, Paolo Rumiz, Pino Roveredo, Mauro Covacich, Bobi Bazlen, Richard Francis Burton, Rainer Maria Rilke, Stelio Mattioni e Claudio Magris.
Allo scrittore, saggista e germanista spetterà introdurre la presentazione per la stampa, in programma giovedì mattina alle 11 nell’auditorium del museo Revoltella. Si inizia con i discorsi di rito – ci saranno anche il responsabile del museo Riccardo Cepach e Laura Pelaschiar del Dipartimenti di Studi umanistici dell’ateneo, che ne hanno curato il contenuto con Cristina Fenu e Susan Petri, con il coordinamento della direttrice del Servizio Biblioteche Manuela Salvadei, oltre all’assessore a Educazione e famiglia Maurizio De Blasio – quindi una breve camminata per il taglio del nastro del nuovo contenitore cultural-letterario della città. Il pubblico potrà visitare “LeTs” dalla mattina dopo: appuntamento quindi venerdì ore dieci, al civico quattro di piazza Hortis, pianoterra di palazzo Biserini.