Graduatoria alloggi universitari Esu, l’Udu: «Centinaia gli esclusi»
Pubblicate le nuove graduatorie per i posti letto nelle residenze pubbliche Esu e scatta subito la protesta degli studenti per gli studenti risultati idonei ma che non avranno la casa assegnata perché non ce ne sono abbastanza per tutti.
Scontro sui numeri di chi resterà fuori: un migliaio per gli studenti, meno della metà per l’Esu.
«Quasi mille studenti, risultati idonei all’alloggio, resteranno senza una sistemazione, dimostrando che il problema persiste e che le risposte fornite sono ancora insufficienti», contestano gli universitari di Udu, «L’aumento dei posti non è stato adeguato. La situazione degli alloggi continua a essere disastrosa, e ogni anno ci troviamo con centinaia di studenti senza posto letto – dichiara Francesca Pollero, rappresentante con Udu nel CdA dell’Esu di Padova – Dopo anni di proteste e mobilitazioni, la Regione Veneto continua a rispondere con silenzi imbarazzanti. Hanno promesso cambiamenti, ma non ci sono stati miglioramenti concreti. Non c’è mai stato un vero confronto sul diritto allo studio e sulla residenzialità studentesca, e ora che non è ancora stato nominato un nuovo assessore all’istruzione che succeda ad Elena Donazzan, ogni forma di dialogo è sempre più impossibile».
Per Udu, un ulteriore segnale preoccupante è il calo delle domande per le residenze pubbliche, sostenendo si tratti di una virata, da parte degli studenti, verso il mercato privato: «Il servizio pubblico è pieno di lacune: ritardi, mancanza di trasparenza e incertezze rendono impossibile per molti studenti aspettare una risposta che, a metà settembre, non è ancora arrivata. Così si vedono costretti a rivolgersi al privato o a trovare altre soluzioni. Questo spiega il calo delle richieste, che non è dovuto a una riduzione del bisogno, ma alla perdita di fiducia nel sistema pubblico» continua Pollero.
Esu sostiene che si tratta di dati provvisori e comunque non coincidenti con quelli dichiarati dagli studenti universitari.
Infatti, l’azienda regionale per il diritto allo studio conta 438 studenti ancora da sistemare e la cifra sarebbe destinata ad assottigliarsi, vista la provvisorietà della graduatoria e le numerose rinunce che seguiranno nel prossimo periodo.
«I numeri sono in netto miglioramento rispetto allo scorso anno, quando erano effettivamente un migliaio», afferma il presidente dell’Esu Giuseppe Maschera, «è per noi una grande soddisfazione. Questo dipende da una parte dalla riduzione del numero delle domande e dall’altra da un aumento di circa 40 posti letto. Ci avvicineremo a una copertura totale delle richieste».
Al di là della guerra dei numeri, per gli studenti di Udu la realtà è chiara: chi non ha certezze, a settembre è costretto a trovare una sistemazione altrove, perdendo la possibilità di un posto in residenza.
«Hanno la responsabilità di aver lasciato senza una casa a cui avevano diritto centinaia di studenti, e lo stesso sta accadendo per le borse di studio, che anche quest’anno rischiano di non essere erogate per via della cattiva gestione della Regione Veneto che ha chiaramente scelto di disinvestire nel pubblico, mancando di ristrutturazioni e manutenzioni e favorendo strutture private con costi inaccessibili. La soluzione non può essere scaricare il problema sul mercato privato. Le toppe che vengono messe non risolveranno mai il problema alla radice – afferma Domenico Amico, coordinatore di Udu Padova e senatore accademico – Noi studenti siamo pronti a mobilitarci ancora. Non accetteremo l’ennesimo silenzio stampa. La Regione non può continuare a ignorare la crisi che stanno vivendo gli studenti e le loro famiglie, già gravati dal caro vita e dall’aumento continuo dei costi» conclude Amico.
Intanto, però, il calo delle domande da parte degli studenti nelle residenze pubbliche è effettivo ma pare non sia possibile dare una risposta in merito a questo. Per capire quanti avevano diritto al posto letto, bisognerà aspettare i dati definitivi delle assegnazioni delle borse di studio da parte dell’università.