Addio all’imprenditore Carlo Longo, titolare della Segnaletica Giuliana di Villesse
GRADISCA La Fortezza e l’Isontino tutto piangono commosse la scomparsa di Carlo Longo, imprenditore e gentiluomo d’altri tempi. Era notissimo in tutto il Triveneto per il suo impegno nell’azienda Segnaletica Giuliana (SSG) di Villesse, da lui stesso fondata e giunta ai 60 anni di attività.
Longo era nato a Cormons il 15 marzo 1936 da Gregorio, avvocato di Rovigno d’Istria, ricordato da molti a Gradisca come insegnante di tedesco alla scuola media, e da Nerina Macorig, cormonese. Dopo l’infanzia trascorsa a Rovigno, dove Carlo frequentò le scuole elementari, alla fine della guerra – come altre decine di migliaia di istriani – anche la famiglia Longo, nel 1949, prese la via dell’esilio, abbandonando la propria città e la propria casa per trasferirsi in Friuli Venezia Giulia. Dopo le prime sistemazioni di fortuna nel campo profughi di Padriciano e in quello di Udine, la famiglia si stabilì definitivamente a Gradisca.
Dal 1951 al 1956 Longo ha frequentato l’Istituto tecnico Geometri di Gorizia vivendo nell’allora collegio Dante. Negli anni Sessanta, conseguito il diploma, fece il servizio militare negli Alpini, frequentando il corso allievi ufficiali a Lecce e a Cesano, passando poi alla caserma di Cividale col grado di sottotenente. Finito il servizio militare, iniziò la carriera professionale aprendo uno Studio Tecnico con un socio, ma poi decise di migliorare la sua posizione lavorativa e si allontanò da Gradisca per lavorare con grandi imprese del settore delle costruzioni, quali Dalmine, Rodio e Impregilo, che lo portarono a seguire vari cantieri in Italia, in Svizzera e in Iran. Tornato in Italia, iniziò a lavorare nel settore della segnaletica stradale come dipendente e poi, nel 1964, si gettò coraggiosamente nell’impresa di fondare una sua azienda, oggi condotta dal figlio Massimo.
Nel 1965 si sposò con la gradiscana Nerina Masau. Ha fatto parte della Sezione Ana di Gradisca, rivestendo per un periodo il ruolo di Capogruppo. Amante del mare, della pesca subacquea, portava sempre nel cuore la “sua” Rovigno di cui parlava sempre e dove amava ritornare ad ogni occasione utile per incontrare gli amici rimasti. Lascia i figli Massimo e Alberto, le nuore e cinque nipoti, oltre al fratello Gianni che vive con la famiglia in provincia di Milano.
Le esequie saranno celebrate giovedì alle 9.30 al Duomo di Gradisca, muovendo dall’obitorio dell’ospedale di Gorizia dove la salma sarà esposta dalle 8.