Trieste, l’agronomo dello stadio Rocco rassicura: «Campo perfetto a fine mese»
«Per la partita del 26 settembre il campo dello stadio Nereo Rocco sarà in condizioni perfette», parola di Giovanni Castelli, un luminare in materia di campi da calcio. Varesino, 64 anni, Castelli è l’agronomo della Lega Calcio, dagli anni Novanta è direttore della manutenzione del manto erboso anche di San Siro, e da quattro ha “in cura” il terreno del Rocco e del Grezar.
Il sollevamento di alcune zolle
Il suo intervento mira a rassicurare i tifosi e quanti, anche durante la partita con l’Arzignano Valchiampo, hanno notato il sollevamento di alcune zolle, soprattutto nella zona da sempre critica, ovvero quella sotto la tribuna, dove nelle ore più calde batte il sole. Castelli spiega il motivo di quei problemi, partendo da una considerazione: «Se avessi potuto scegliere quando avviare la rizollatura, avrei scelto la primavera, la tarda estate o l’autunno, ma i concerti hanno imposto tempi diversi. Basti constare come la rizollatura che avevamo fatto ad aprile (prima dei concerti di Ultimo e Max Pezzali) aveva dato fin da subito performance eccellenti».
Lo sviluppo di sufficienti radici
L’agronomo, illustrando tecnicamente quanto sta accadendo, indica come «le zolle, una volte posate allo stadio (si tenga presente che per rimuoverle dal vivaio sono state amputate gran parte delle radici, ndr.), non avendo ancora sviluppato sufficienti radici per ancorarsi al suolo (e non lo faranno fino a che le temperature, diurne e notturne, non si attesteranno su valori meno estremi, ndr.), indipendentemente dal loro spessore, che nella fattispecie era generoso, non garantiscono il totale ancoraggio dell’erba al terreno». Così il terreno si solleva durante le partite.
Criticità da decenni
Ricordiamo che l’intervento d’urto, finanziato dalla Regione, e predisposto per il campo del Rocco dopo il concerto dei Måneskin ‒ Castelli comunque parla di decenni di sofferenze e lamentele per le criticità ‒ ha comportato la totale sostituzione del terreno per uno spessore di circa mezzo metro, l’allestimento di un nuovo drenaggio, la predisposizione di un impianto di riscaldamento del terreno, la sostituzione di tutto il manto sintetico di bordo campo e la posa di un nuovo prato naturale. «Questo tipo di intervento ‒ assicura l’agronomo ‒ garantirà l’efficienza del campo perlomeno per il prossimo decennio».
Il sistema di drenaggio funziona
Le ultime piogge, anche sostenute, hanno intanto evidenziato che il sistema di drenaggio sta funzionando. «Ho appena lasciato Trieste ‒ così Castelli ‒ ci sono stato una settimana intera, ho valutato come si sta evolvendo la situazione: le piogge hanno fatto diminuire la temperatura, il sistema di drenaggio ha funzionato perfettamente, nella partita di fine mese il terreno di gioco sarà eccezionale, perché il prato si stabilizzerà e si ancorerà definitivamente al suolo, garantendo allo stadio Rocco, finalmente, un campo di qualità come mai lo è stato».
Tra l’altro Castelli rivela che «sto girando diversi campi in Italia proprio per risolvere problemi analoghi legati all’utilizzo dei terreni di gioco per ospitare i grandi concerti e, se posso dire il mio parere, negli stadi non si dovrebbero fare i concerti».
La scelta del manto erboso e non ibrido
Sulla decisione di optare al Rocco per un manto erboso naturale e non ibrido, il professionista esclude che la scelta sia stata dettata dal budget. «Se in un terreno che si scalda, tenendo conto delle temperature alte che ci sono e alle quali ci dovremo abituare ‒ spiega ‒ mettiamo pure della plastica, si scalda ancora di più. Se avessimo fatto l’intervento in un periodo diverso dell’anno avrei valutato il campo ibrido, perché più resistente rispetto a quello naturale, ma al Rocco siamo dovuti intervenire a luglio e quindi ho deciso di conseguenza. Al suolo questa estate avevamo 40 gradi; con un campo ibrido si sarebbero aggiunti 10-12 gradi, con inevitabili conseguenze per le zolle».
La prossima settimana Castelli tornerà a Trieste, perché «è la volta del rifacimento del campo del Grezar ‒ anticipa ‒: ora inizia una stagione di consumo di quel terreno e quindi va messo a posto. La Triestina, che lì si allena, per consentire l’intervento per un mese si allenerà al campo sportivo di Sistiana, così procederemo rapidamente».