Casa Bernardini a Monselice, arrivano i soldi per terminare la struttura
Al via l’ultimo cantiere per il completamento della locanda Longobarda, conosciuta da tutti come casa Bernardini, ma la sua destinazione d’uso resta ancora indefinita.
Da decenni nella cittadina murata si continua a parlare del recupero del manufatto che sorge sulle pendici della Rocca, a pochi passi dalla fine della scalinata che da Villa Duodo conduce al sentiero per il Mastio Federiciano.
La Regione del Veneto, proprietaria del bene, ha messo a disposizione 300mila euro per completare i lavori edili e di impiantistica che dovrebbero finalmente permettere la riapertura dell’edificio che insiste sul colle dal 1940 ma che da decenni è inutilizzato.
Nei primi anni 2000, un intervento della Regione aveva portato ad un suo parziale recupero, ma anche allora, come oggi, non aveva avuto una destinazione precisa.
Dalle ipotesi di un punto di ristoro a quello di museo, oggi sembra che la destinazione del manufatto, che aveva ospitato il custode dei beni della Rocca Antonio Bernardini, sia quella di polo culturale.
Tra qualche settimana inizierà l’ultimo restauro, che dovrebbe restituire il bene alla comunità entro la prossima primavera: «I lavori cominceranno a breve, martedì ci sarà infatti l’affidamento definitivo» spiega l’amministratore di Veneto edifici monumentali Aldo Rozzi Marin «L’ambizione è di poterla riaprire a marzo, quando ricominciano le attività di visite al compendio. Al momento non c’è una pianificazione della sua destinazione, ma l’idea è di renderla un polo per accogliere varie attività culturali, anche quelle archeologiche dell’Università di Padova. A breve ci muoveremo per definire in modo certo il nuovo uso del sito, anche tenendo presente il Giubileo del 2025» conclude l’amministratore.
La notizia però non ha accolto l’entusiasmo del consigliere di opposizione Francesco Miazzi che da anni accusa la Regione del Veneto di arrivare in ritardo con gli interventi per la preservazione e valorizzazione della Rocca: «Tra gli annunci e un atto ufficiale sono passati degli anni. Gli stessi che separano la chiusura dell’accesso al Mastio, in attesa di sostituire la scala provvisoria di cantiere» chiosa Miazzi «In attesa di un intervento concreto che porti alla conclusione dei lavori nell’ex casa Bernardini vanno risolti i nodi della sua destinazione d’uso e delle modalità di accesso. Scartata l’ipotesi dell’ascensore interno, resta la proposta di un semplice montacarichi che dal parcheggio laterale di Villa Duodo permetta il superamento del dislivello che porta al sentiero di collegamento tra la scalinata e il Mastio».
Secondo il consigliere si tratta di una soluzione semplice e poco costosa, che permetterebbe la fruibilità della sommità della Rocca anche alle persone con difficoltà motoria, senza imponenti impatti ambientali.