Il mare provoca nuovi danni a Grado: erosi 15 mila metri cubi di sabbia
GRADO Tra il pomeriggio e la sera di giovedì il mare ha asportato dalla spiaggia principale di Grado all’incirca 15 mila metri cubi di sabbia, causando nel contempo molti altri danni e abbandonando sulla battigia tonnellate di alghe. In certi punti sono stati portati via fino a 70-80 centimetri in altezza di sabbia.
L’erosione ha interessato a grandi linee tutta l’area di costa, ma per quel che concerne la spiaggia gestita dalla Git i danni maggiori si sono registrati nel primo tratto, ovvero dall’inizio sino alle Antiche Terme.
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In una giornata, quella odierna, con l’utilizzo di ruspe e altri mezzi, ma soprattutto rastrelli e badili, una cinquantina di dipendenti della Git ha sistemato l’arenile alla meglio per renderlo già da oggi usufruibile, pur essendo costretti, per la mancanza di sabbia, a togliere una o due file di ombrelloni arretrando di conseguenza la zona allestita. In questo periodo di bassa stagione però ovviamente non tutti gli ombrelloni sono occupati, tant’è che le file rimaste erano già state rinumerate, non causando alcun problema a chi ha già prenotato le attrezzature. Quindi nessun disguido per i bagnanti che a ogni modo noteranno quanta sabbia sia stata erosa.
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È sufficiente guardare il palo della doccia al centro della foto (ora con la sabbia rimasta le docce sono state interdette), con tutto il basamento che normalmente è a filo sabbia completamente scoperto. Si tratta di ben oltre mezzo metro di sabbia mancante. L’ondata di maltempo sembrava passata su Grado senza aver causato danni particolari invece, come si vede, ce ne sono stati parecchi che fortunatamente squadre preparate di uomini hanno potuto risolvere a tempi record.
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«Un disastro impensabile, come può accadere di solito a novembre – dice il presidente della Git, Roberto Marin – che tuttavia il nostro personale è riuscito in poco tempo a ripristinare a sufficienza per garantire il regolare prosieguo della stagione che andrà avanti sino al 5 ottobre».
Oltre alla sabbia che è sempre l’elemento più importante per una spiaggia, e oltre alle tonnellate di alghe e altro materiale depositato lungo l’arenile, c’è da rilevare che la furia del mare ha pure divelto gli ancoraggi della zattera facendola arrivare sino a terra, mandandola inizialmente a sbattere contro il secondo pennello della spiaggia dove ha asportato la copertura in legno. Ancor più incredulità ha creato però il fatto che le boe che delimitano a 400 metri dalla spiaggia l’area balneabile siano state trasportate sino a terra con tutti i corpi morti che le tenevano ferme.