Il Joint Operation Center: una sala operativa multidominio per la gestione delle informazioni della Difesa
I dati sono ovunque. E la loro gestione e protezione ha assunto un carattere strategico. Se ne parla a partire da domani presso la Nuvola di Roma a Cybertech Europe 2024, il principale evento a livello europeo sulla sicurezza informatica. Computer, automobili, telefoni, dispositivi di IoT, satelliti, ma anche infrastrutture come dighe, ponti, strade o impianti industriali, generano una mole sempre maggiori di byte. Le informazioni sono così diventate lo strumento principe per competere in una società come quella in cui viviamo oggi, caratterizzata dal cosiddetto fenomeno dell’infobesity, ovvero la pervasività del dato su tutte le attività umane.
Aerospazio e Difesa all’avanguardia nella gestione del dato
L’importanza della gestione del dato vale anche e soprattutto per le applicazioni nell’ambito della difesa, dove minacce sempre più sofisticate e in continua evoluzione impongono, a chi si occupa di sicurezza, di avere un quadro completo della situazione: la cosiddetta superiorità informativa. Una situazione che è possibile ottenere grazie a soluzioni tecnologiche per la raccolta, l’analisi e la disseminazione delle informazioni.
Ecco quindi che le aziende del settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza, da sempre all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie innovative per la sicurezza, sono chiamate a rispondere a questa nuova sfida. Leonardo, che fa del dato e della digitalizzazione sicura uno dei pilastri della propria strategia aziendale, ha realizzato per il Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) il Joint Operation Center (Joc): una sala operativa multidominio per le nostre Forze Armate, che consente di pianificare, coordinare e condurre operazioni di sicurezza in modo integrato, secondo un’ottica, appunto, multidominio.
La sala multidominio
Si tratta di un modello innovativo che supera quello precedente, basato sulla trasmissione manuale delle informazioni dai sistemi di comando e controllo delle singole Forze Armate, e che richiedeva successivamente l’analisi ed elaborazione da parte di un operatore. Con il Joc, l’analisi viene effettuata automaticamente, integrando le informazioni provenienti dai sistemi di Aeronautica, Esercito e Marina (e in futuro del Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche, Cioc, e del Comando per le Operazioni Spaziali, Cos) e da altre fonti, come quelle in ambito Nato. Una volta aggregati i dati, le informazioni doppie o sovrapposte vengono eliminate, creando così una Joint Common Operational Picture (Jcop) aggiornata in tempo reale ed estesa a tutti i domini operativi. La caratteristica principale del Joc, che ne costituisce il vero e proprio valore aggiunto, è che “il quadro” è arricchito da informazioni anche non prettamente militari, riconducibili agli ambiti della politica, dell’economia e della società.
Una complessa rete di tecnologie per la gestione delle informazioni
Al cuore del software, che sfrutta algoritmi e processi analitici avanzati per la ricerca, la categorizzazione, l’elaborazione e la visualizzazione dinamica delle informazioni, c’è la metodologia Pmesii-Ascope (Political Military Economic Social Information Infrastructure – Areas Structures Capabilities Organizations People Event). L’ambiente operativo viene suddiviso in 6 “domini” principali – Politico, Militare, Economico, Sociale, Informativo e Infrastrutturale – che vengono incrociati a matrice con altrettante categorie – Aree, Strutture, Capacità, Organizzazione, Persone ed Eventi (Ascope), al fine di ottenere un quadro informativo contestuale dettagliato e organizzato. Un pezzo importante di tale processo riguarda la raccolta e l’analisi automatica dei dati dai social media, o più in generale dal web, che avviene tramite la piattaforma Medusa, le cui funzionalità sono pienamente integrate nel software.
Questa piattaforma, attraverso un complesso processo analitico coadiuvato da algoritmi di analisi semantica e analisi delle reazioni, evidenzia le connessioni tra i vari dati raccolti (anche sotto forma di contenuti multimediali), e li trasforma in informazioni ad alto valore destinate a supportare il processo decisionale del Comando operativo. Altro elemento fondamentale del Joc è l’Information Knowledge Management, sistema che permette di aggregare e gestire tutti i dati e alimentare continuamente il quadro informativo, per rendere ancora più efficienti le attività di pianificazione, riducendo al contempo i tempi di realizzazione dei report.
Grazie a questi strumenti/tecnologie il Covi dispone oggi di uno scenario in real time, interattivo e dinamico, che offre molteplici opzioni di visualizzazione e di configurazione dell’interfaccia per soddisfare specifiche esigenze, come ad esempio quella di simulare uno scenario grazie alla funzione di modeling & simulation integrata nel Joc. Questa particolarità consente di generare previsioni e di valutarle in base alla precisione, che dipende dalla qualità e dall’affidabilità delle informazioni disponibili.
I dati del Joint Operation Center
L’area Joc è situata presso la sede del Comando Operativo di Vertice Interforze, nel sedime dell’aeroporto Francesco Baracca di Roma-Centocelle. La sede si estende al momento per 2.300 m2 e comprende una ventina di stanze. La prima fase del progetto ha visto la realizzazione della Sala Joc, con 68 postazioni per altrettanti operatori, della Sala Strategica-Decisionale, e della Sala di calcolo, per la quale sono stati utilizzati 120 km di fibra ottica e 25 km di cavi in rame. La seconda fase, attualmente in corso, prevede la costruzione di ulteriori 15 sale e altri adeguamenti infrastrutturali, per arrivare ad avere 150 postazioni per la gestione di informazioni classificate e 150 postazioni per la gestione di informazioni non classificate.
Verso il Defence Cloud
Riguardo alla gestione di informazioni classificate, la normativa italiana in materia è molto severa e impone la segregazione tra domini (nazionale, Nato, Ue) tra livelli di classifica, e la separazione fisica per il passaggio delle informazioni. Per superare la rigidità e la gerarchia dell’attuale sistema, un vero e proprio abilitatore strategico è rappresentato dal Defence Cloud: un enorme datalake che, una volta sviluppato, consentirà di ospitare tutti i dati provenienti dalle Forze Armate e dalla raccolta con il software Pmesii, che potranno essere interrogati in forma grezza oppure elaborati e aggregati per essere così trasformati in “dati azionabili” secondo la logica plug-and-play.
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