Stellantis, Tavares sconfessa la linea del governo: “Noi pronti per transizione nel 2025, servono regole certe”. E chiede altri incentivi
“Noi non chiediamo il rinvio della scadenza del 2025, siamo pronti. Abbiamo bisogno della stabilità dei regolamenti perché dobbiamo pianificare in anticipo. Ci serve un ambiente stabile e durevole”. Il numero uno di Stellantis Carlos Tavares torna a ribadire anche in Parlamento qual è la linea del gruppo. Una linea che sconfessa la volontà del governo di frenare la transizione ad auto meno inquinanti. “Abbiamo fatto i compiti a casa, abbiamo lavorato molto duramente per fare in modo che le vetture e i componenti che usiamo siano in linea con i requisiti fissati“, ha detto Tavares nell’audizione alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato sulla produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia. Per questo chiede regole certe e durature: “Invece di litigare sui regolamenti, è meglio metterci al lavoro per raggiungere i risultati nella maniera migliore”.
Le norme Ue che fissano lo stop alla produzione di auto a diesel e a benzina nel 2035. Primo dello stop, l’obiettivo intermedio al 2025 è di limitare a 93,6 g/km le emissioni medie per auto. Su questi target di decarbonizzazione, c’è chi è più avanti e chi è più indietro. Quindi case automobilistiche favorevoli ad una dilazione dei tempi – chiesta dal governo italiano, che però ha ricevuto i no di Berlino e Madrid – ed altre che vi si oppongono, come Stellantis. “Vi chiediamo stabilità della regolamentazione perché nel nostro settore i tempi sono lunghi, dobbiamo programmare con largo anticipo”, ha ribadito Taveres in audizione. Stellantis è pronta per la transizione ma servono regole certe: “Non chiederemo modifiche ma di garantirci stabilità su quanto deciso, per poter lavorare per servirvi”. Anche se, ha chiosato poi Tavares, “la strategia scelta dall’Ue, per noi non è necessariamente la migliore per l’impatto sul pianeta e i costi sulle aziende”.
I costi sono l’altro tema su cui Tavares ha insistito più volte nel corso della sua audizione. “Sono 5 anni che cerchiamo di spiegarlo, che vi diciamo attenzione, siamo in democrazia, bisogna tutelare la libertà di movimento della classe media” senza dimenticare i costi che impone la tecnologia elettrica, ha proseguito il manager. Che quindi è tornato a chiedere incentivi e aiuti alla politica: “Perché non vendiamo auto elettriche in Italia? Perché costano troppo. Dobbiamo renderle accessibili con incentivi e sussidi. Come? Attraverso imposte? Questa è una vostra decisione”, ha detto Tavares, sottolineando che “per sostenere la domanda in Italia servono notevoli iniezioni di incentivi sennò non ce la facciamo”. “Io devo poter vendere i veicoli elettrici allo stesso prezzo dei veicoli a combustione interna. Ma in questo sistema sotto pressione, devo infilare per forza un 40% di aumento dei costi“. “Voi leader politici dovete spiegarmi come faccio a gestire questi attriti dovuti al fatto che io devo per forza aumentare del 40% i costi”, ha attaccato Tavares.
“Abbiamo un piano preciso che ho condiviso con i nostri partner, abbiamo assegnato nuovi prodotti a tutti gli stabilimenti italiani fino al 2030, in alcuni casi al 2033. Ma non basta. Il problema sono i costi troppo alti in Italia, il 40% più alti di quelli che devono sostenere i nostri concorrenti”, ha ribadito Tavares. “Ad esempio quello dell’energia è molto elevato, il doppio della Spagna. Non so perché. Questo è un grandissimo svantaggio perché non consente di difendere i margini. Produrre veicoli che non possono essere acquistati dalla classe media perché costano troppo è inutile“, ha spiegato.
Oggi per Stellantis è stata una giornata densa di novità. Oltre all’audizione in Parlamento, Tavares ha incontrato i sindacati italiani, garantendo l’ambizione di raddoppiare la produzione di veicoli elettrici entro il 2025-2026. Soprattutto, però, sono stati annunciati grossi cambiamenti nel management di Stellantis. Nomine che sono il preludio all’addio di Tavares, che ha confermato l’intenzione di lasciare l’incarico di Ceo all’inizio del 2026. I cambiamenti nel management di Stellantis riguardano sia la responsabilità di aree come l’Europa allargata, la Cina e gli Usa, sia brand importanti come Alfa Romeo e Maserati.
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