ATP Shanghai, solo Sinner tra Djokovic e il club dei cento
Gli organizzatori del Rolex Shanghai Masters si sono visti soffiare sotto il naso la semifinale che tutti stavano aspettando, quella tra Sinner e Alcaraz, ma in compenso si ritrovano una finale che rappresenta, almeno dal punto di vista del fascino e del pedigree in campo, una delle migliori combinazioni che il tennis maschile può offrire in questo momento.
Il tema del vecchio leone (Djokovic) contro il giovane e affermato virgulto (Sinner) è sempre un “riempipista” nello storytelling sportivo, e in questo caso ci sono diversi temi a corollario che rendono l’appuntamento uno dei più prelibati di questo fine stagione.
Sinner si è appena assicurato la sicurezza matematica del n. 1 in classifica a fine anno e può verosimilmente giocare a braccio sciolto gestendo le energie per gli appuntamenti azzurri di fine anno (le Nitto ATP Finals a Torino e le Finali di Davis a Malaga), rimpinguando per quanto possibile il bottino di punti in vista delle pesanti cambiali in scadenza all’inizio dell’anno prossimo (e di un possibile periodo di squalifica che potrebbe impedirgli di giocare per un po’ di tempo).
Djokovic dal canto suo ha giocato a Shanghai il suo primo torneo ufficiale dopo la sconfitta al terzo turno allo US Open per mano di Popyrin ed ha evidenziato, soprattutto nei primi turni, alcuni alti e bassi tipici di chi ha un po’ di ruggine agonistica da scrollarsi di dosso e di chi veleggia gloriosamente verso le 38 candeline. Ma tra quegli alti e bassi si è visto che la “vecchia” magia è ancora intatta e può alzare il suo tennis a un livello che ben pochi possono contrastare.
La ricerca del centesimo titolo, che sarebbe l’ennesima pietra incastonata in una carriera scintillante, potrebbe dare quel pizzico di motivazione in più per spingere Djokovic oltre i vari acciacchi che lo hanno infastidito durante il torneo. In tripla cifra, a livello maschile, ci sono solamente Jimmy Connors, a quota 109, e Roger Federer, fermatosi a 103 successi.
L’incognita maggiore è forse rappresentata dalla possibile tenuta alla distanza ai ritmi forsennati imposti da Sinner. Sarà probabilmente fondamentale per Djokovic conquistare il primo set per poter evitare un match al terzo set che vedrebbe Sinner ancora più favorito di quanto già non sia all’inizio della partita. Per far ciò sarà fondamentale l’apporto del servizio, che potrebbe essere più determinante di quanto non succeda normalmente dato che i due protagonisti sono tra i migliori ribattitori in circolazione.
I precedenti tra i due parlano il linguaggio dell’anagrafe: tre vittorie nei primi tre confronti per Djokovic, di 14 anni più anziano rispetto a Sinner, poi però gli scontri contro il Sinner 2.0 del post-US Open 2023 vedono tre vittorie su quattro per l’altoatesino, compresa quella dolorosissima per Djokovic nella semifinale di Davis nella quale Sinner annullò tre match point consecutivi per dare il via alla cavalcata dell’Italia verso la Coppa.
Per Sinner la finale di Shanghai è una chance di pareggiare il conto nei confronti diretti con l’ultimo rimasto dei Big 3 e di impreziosire ulteriormente un’annata straordinaria con quello che sarebbe il settimo titolo e il terzo Masters 1000. Djokovic invece si darebbe parecchie chance di conquistare la qualificazione a Torino (ammesso che gli interessi), metterebbe in cascina il 41° titolo Masters 1000 in carriera (ovviamente record assoluto) e conquisterebbe la seconda vittoria in un torneo nel 2024, dopo l’unico sigillo delle Olimpiadi di Parigi, l’unico che veramente gli interessava.
Una finale così prestigiosa aiuterà certamente a creare il giusto contorno nella Qizhong Forest Sports City Arena, un magnifico impianto da 14.000 posti che troppe volte si è presentata con gli spalti vuoti nel corso degli anni. I due protagonisti in campo domenica sono molto popolari in Cina, soprattutto Djokovic che ha avuto più tempo per coltivare il suo rapporto con i tifosi locali e si è impegnato a imparare, per quanto possibile, un po’ di mandarino, scritto e orale.
Potrebbe essere l’ultima uscita di Djokovic in Cina o addirittura in Asia, ma pare che Sinner e gli altri suoi colleghi abbiano già iniziato a raccogliere il testimone per portare avanti la promozione del tennis in questa parte del mondo. C’è da vedere se il campione serbo questo testimone davvero lo voglia lasciare.