Sventrato il museo di Campo Marzio a Trieste: nuova copertura in acciaio e vetro
Il prossimo passo per la ristrutturazione della stazione di Campo Marzio sarà il ripristino della storica copertura in acciaio e vetro. Ad annunciarlo è la Fondazione Fs che sta riqualificando un immobile al cui interno sono stati sventrati i pavimenti del grande atrio, a cui si accedeva dall’ingresso principale, mentre resta ingabbiata la prima parte del complesso, quella verso il mare, con gli interventi esterni ancora in corso.
Alla fine dei lavori, da oltre 18 milioni, l’obiettivo, come più volte evidenziato, è quello di creare un polo museale d’eccellenza a livello internazionale, gestito direttamente dalla Fondazione Fs. Lavori proseguiti a rilento nel corso del tempo, e che, stando agli annunci delle prime fasi, si sarebbero dovuti concludere nel 2022.
La sistemazione della stazione è iniziata ufficialmente il 4 maggio 2019, con il primo lotto concluso a ottobre 2020. Le opere poi, a causa del Covid, erano proseguite per un periodo a rilento e a oggi l’apertura al pubblico non sembra vicina, ma sono chiari gli ulteriori passi avanti compiuti verso la realizzazione dell’articolato progetto.
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La novità è la fase di definizione dell’iter per l’installazione della nuova copertura, simile a quella originale, che di fatto sarà uno degli elementi che cambieranno in modo più evidente il volto dell’edificio nei prossimi mesi. Sarà quindi rifatta la volta metallica che dal 1906 al 1942 sormontava i binari, poi smantellata per esigenze legate agli eventi bellici. Sotto è previsto un cortile e spazi per ospitare i visitatori, ma anche per accogliere manifestazioni pubbliche. Le tempistiche non sono ancora state rese note nel dettaglio, seguirà, a breve, una comunicazione da parte della Fondazione Fs.
Nel frattempo in questi giorni c’è un’altra novità che in molti hanno notato sbirciando attraverso i vetri dell’ingresso principale: la pavimentazione interna del grande atrio è stata eliminata. Tolta completamente da un piccolo escavatore presente all’interno dello spazio. «Si tratta di interventi che rientrano nell’ambito del progetto di restauro del Museo», precisano dalla Fondazione Fs. Così come continuano anche quelli relativi alle parti esterne del caseggiato fronte mare, quello che ospitava anche l’ex pub Tender, avvolto dalle impalcature ormai da tempo. Quanto alla parte di fabbricato interessato di recente dalla caduta di due porzioni di intonaco, Fondazione Fs precisa che l’immobile è «proprietà di Poste Italiane». L’area risulta ancora transennata e interdetta in parte al passaggio dei pedoni, ma dalla scorsa settimana è stata riaperta la filiale di via Giulio Cesare.