Mogos celebra il bronzo nel fioretto a Parigi
VOLPIANO. Medaglia di bronzo a squadre nel fioretto a inizio settembre in occasione delle Paralimpiadi di Parigi: è questo il grande risultato ottenuto dalla schermitrice Andreea Ionela Mogos, 36 anni, di Torino, residente a Volpiano, che nei giorni scorsi è stata ricevuta dall'amministrazione comunale di Volpiano per celebrare l'ennesimo importante traguardo sportivo della sua carriera.
La svolta improvvisa era arrivata all'età di 18 anni, quando l’atleta, in seguito a un incidente stradale, ha dovuto cambiare la sua quotidianità. A Parigi 2024 l'ennesimo grande traguardo per un palmares che si fa sempre più ricco.
Quali sono state le sue vittorie più importanti?
«Grazie alla scherma sono rinata, non soltanto da un punto di vista umano, ma anche sportivo. A questo proposito, a livello paralimpico nel 2020, a Tokyo, in Giappone, ho conquistato l'argento, sempre nel fioretto a squadre, mentre nel 2016 a Rio de Janeiro, in Brasile, ho ottenuto lo stesso piazzamento di quest'anno a Parigi, un'emozione indescrivibile. Oltre alle Paralimpiadi però, ho avuto la fortuna di prendere parte anche a cinque Europei ed a quattro Mondiali: agli Europei nel 2014 a Strasburgo, in Francia, ho conquistato l'oro nel fioretto a squadre; a casa, a Torino, nel 2016, il bronzo nella sciabola individuale, mentre a Terni nel 2018 l'oro nel fioretto a squadre e l'argento sia nel fioretto individuale sia nella sciabola a squadre. A Varsavia, in Polonia, due anni fa ho ottenuto l'argento sia nel fioretto a squadre sia nel fioretto individuale, oltre al bronzo nella sciabola a squadre. A Parigi quest'anno l'argento nel fioretto individuale. Passando ai Mondiali, il primo è stato nel 2015 ad Eger, in Ungheria, dove ho conquistato il bronzo nel fioretto a squadre, poi a Roma due anni più tardi l'oro nel fioretto a squadre e l'argento nella sciabola a squadre; nel 2019 a Cheongju, in Corea del Sud, il bronzo nel fioretto a squadre e nel 2023 a Terni ho conquistato l'argento a squadre di fioretto».
Soffermiamoci sulle Paralimpiadi di Parigi: che emozioni ha provato?
«Ero molto felice per aver ottenuto la qualificazione, che era un mio obiettivo: l'emozione era a mille, ero molto carica e motivata, anche perché in un ambiente come quello di un evento di così alto prestigio l'adrenalina era amplificata. Sono stata molto concentrata sin dal primo giorno in terra francese, il 28 agosto, durante la Cerimonia di apertura. Le gare si sono svolte da martedì 3 a domenica 8 settembre ed ogni gara è stata un'emozione unica. In alcune prove ho saputo gestire bene le emozioni ed il risultato si è visto, anche se il terzo posto nel fioretto a squadre poteva anche essere un risultato migliore, ma va bene lo stesso, siamo una squadra fantastica. Sono in nazionale dal 2015 e sono molto orgogliosa di farne parte».
Passiamo invece al suo avvicinamento a questa disciplina sportiva: com'è nata questa passione per la scherma?
«A diciotto anni ho avuto un incidente automobilistico e la mia vita è sicuramente cambiata. Mi sono avvicinata a questo sport grazie alla mia fisioterapista, che mi portò a vedere una gara di scherma a Varsavia e sin da subito mi piacque molto, così decisi di provare a praticarlo e sono arrivata al livello agonistico. Mi sono iscritta alla società Augusta Taurinorum a Torino, dove mi alleno dal 2021, nella palestra con il maestro di sciabola Amedeo Giani e con quello di fioretto Andrea Baldini. Oltre a loro ci sono anche i ragazzi della palestra, con i quali mi trovo davvero molto bene e che mi fanno sentire come se fossi a casa».
Quali sono ora i suoi prossimi appuntamenti?
«Ora è tempo di dedicarmi un po' al relax ed al riposo, poi da gennaio, quando dovrebbe uscire il calendario definitivo della prossima stagione, riprenderò la programmazione, decidendo quali gare affrontare, e il ritorno in palestra sarà a marzo».
Andrea Ionela Mogos, alla luce dell’invidiabile palmares, della tenacia, della determinazione e della forza d'animo è l'esempio più bello e rappresentativo di come sia possibile voltare pagina, rinascere e, grazie anche allo sport, riuscire a ritornare a sorridere, sia per le emozioni provate nelle varie gare di livello nazionale, internazionale e mondiale sia per i traguardi raggiunti a livello di trofei e medaglie.