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Октябрь
2024

Tratteneva i soldi delle bollette: le Poste licenziano l’impiegato infedele

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È stato licenziato dalle Poste l’impiegato infedele accusato di peculato, falso ideologico e pure di furto per essersi intascato i soldi degli utenti che andavano a pagare le bollette di luce, gas e telefono.

Andrea N., 51 anni di Riese, utilizzava una tecnica semplice ma efficace: intascava direttamente i contanti simulando il pagamento telematico delle bollette oppure li versava direttamente sul proprio conto corrente, attestando falsamente l’avvenuto versamento.

La vicenda risale ai tempi della pandemia e si sviluppa tra l’ottobre del 2021 e il marzo dell’anno successivo. Il dipendente postale, in quel periodo, era impiegato a scavalco in cinque diversi uffici della Castellana (Fonte,Altivole, Castelfranco, Casella d’Asolo e Loria) per sostituire i colleghi ammalati.

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I problemi sono tutti successivi al marzo del 2022 quando a una dozzina di cittadini sono arrivate le contestazioni di morosità da enti e gestori privati di luce, gas e telefonia.

Le vittime dell’impiegato infedele

C’è così il gestore di un Bed&Breakfast di Fonte che ha scoperto che non erano stati versati al Comune i 64 euro dell’imposta di soggiorno per il terzo trimestre del 2021.

C’era chi era stato avvisato che i 189 euro versati per la somministrazione di pasti a domicilio non erano mai arrivati nelle casse del Comune di Castelfranco.

Stessa scoperta fatta da Sara B. che s’era rivolta all’ufficio postale di Loria per pagare all’Enel i 141 euro della bolletta elettrica dell’ultimo bimestre.

Sempre all’Enel non erano arrivati i 69 euro versati da una cittadina di Loria, i 134 euro di una della frazione di Bessica, oppure i 122 euro e i 72 euro di due cittadini di Casella d’Asolo.

E gli esempi potrebbero proseguire con due donne che si erano viste contestare da Tim il mancato versamento di 45 e 47 euro, che avevano fatto rispettivamente alle Poste di Loria e Fonte.

All’impiegato postale di Riese, la procura della Repubblica contesta anche un episodio di furto aggravato per essersi impossessato di 210 euro depositati sulla carta Poste Pay da un cittadino di Altivole. Un fatto questo avvenuto il 10 novembre del 2021. E gli esempi potrebbero continuare.

L’accusa di peculato

Ora, per Andrea N. (difeso dall’avvocato Priscilla Brunello) è arrivato il momento di rispondere delle accuse di peculato (perché l’impiegato postale viene equiparato ad un pubblico ufficiale), falso ideologico e furto aggravato.

La procura della Repubblica di Treviso ha infatti chiuso le indagini e a fine ottobre vi sarà l’udienza preliminare davanti al giudice Cristian Vettoruzzo.




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