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Октябрь
2024

L’istituto bilingue di San Pietro compie 40 anni, il plauso della presidente della Slovenia: «Modello virtuoso»

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Quarant'anni di storia educativa, all'insegna della compresenza e convivenza linguistica e culturale in un'area di confine che nel Novecento è stata scenario di scontri, di morte e della netta cesura fra blocchi politici e ideologici contrapposti.

L'Istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone, nato dalla visione lungimirante del professor Paolo Petricig (cui la scuola con didattica parallela in italiano e in sloveno è intitolata), ha festeggiato martedì 15 ottobre i quattro decenni di attività al servizio di un territorio per il quale rappresenta un faro, un punto di riferimento fondamentale: lo documenta la presenza alla cerimonia della presidente della Repubblica di Slovenia, Nataša Pirc Musar, che nel suo discorso ha definito l'esperienza della Bilingue un «modello virtuoso, strumento prezioso per il progressivo potenziamento dei rapporti tra Italia e Slovenia», già solidi ma sempre perfezionabili.

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Bilinguismo sinonimo di apertura culturale

L'affiancamento linguistico è garanzia, ha sottolineato la presidente, di apertura mentale e di inclusività: essenziale, dunque, il ruolo dell'Istituto Petricig in un comprensorio messo a dura prova dalle vicende del secolo breve e oggi, invece, terra di incontri e di condivisione, «i valori - ha rimarcato - che devono stare alla base dell'educazione delle giovani generazioni».

Coltivare e preservare le peculiarità linguistiche di un ambito geografico è un dovere e un'opportunità, ha aggiunto Pirc Musar, auspicando che al contributo dato in tal senso della Bilingue di San Pietro «possa unirsi uno spirito di riscoperta anche in ambito familiare, con una trasmissione intergenerazionale di saperi».

«Rappresento tutti gli sloveni, pure quelli che vivono al di fuori dei confini nazionali - ha concluso -: la mia porta, per loro, è sempre aperta, per qualsiasi esigenza».

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L'accoglienza dei 230 alunni

Calorosissima l'accoglienza alla presidente della Slovenia, che all'arrivo è stata accompagnata in visita ai locali dell'Istituto, da quelli della scuola dell'infanzia alle primarie, fino alle medie: ad aspettarla c'era un lunghissimo serpentone di allievi (gli iscritti sono oltre 230), schierati lungo le pareti con striscioni che al termine dell'incontro sono stati donati all'ospite, in un simpatico "mazzo" di rotoli.

Una giornata speciale per le Valli

«Due lingue sono meglio di una», ha esordito, in apertura della celebrazione, il dirigente dell'Istituto bilingue, Davide Clodig, evidenziando come l'intreccio fra culture generi propensione all'accoglienza e prontezza ad «adattarsi ai mutamenti dei tempi».

«Siamo onorati - ha aggiunto - di essere testimoni dell'evento odierno, di far parte di un'esperienza che arricchisce fortemente la realtà locale».

Sul valore della celebrazione per il quarantesimo - cui hanno preso parte numerose autorità, tra cui la senatrice Tatjana Roic - ha posto l'accento anche il sindaco di San Pietro al Natisone, Cesare Pinatto, che ha parlato di «giorno speciale per tutte le Valli del Natisone», qualificando la scuola Petricig come un esempio di «attaccamento territoriale e di unione fra i popoli» e concludendo il suo indirizzo di saluto con un dettaglio in tema: «Nel nostro municipio, all'ufficio anagrafe, lavora una dei primi cinque alunni iscritti alla Bilingue».

Il plauso dell’assessore Roberti

«Lo scorso anno - ha ricordato l'assessore regionale alle autonomie locali e lingue minoritarie Pierpaolo Roberti - abbiamo commemorato il sessantesimo dello statuto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che deve la sua specialità anche alla compresenza di quattro lingue ufficiali: è compito della politica impegnarsi per la loro tutela, per far sì che continuino ad essere parlate. Questa scuola - ha rimarcato - eroga un encomiabile servizio in un ambito geografico difficile, colpito, come altre zone periferiche, dalle dinamiche del calo demografico. E' nata in un'altra epoca, quando ancora c'era la frontiera tra Italia e Slovenia: allora, probabilmente, nessuno avrebbe immaginato che nel 2025 la capitale europea della cultura sarebbe stata condivisa da Italia e Slovenia. Ciò significa che con tanti piccoli passi si possono costruire pace, amicizia e un futuro più prospero per le comunità»




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