Il “come eravamo” di Pavia e provincia: avviata la raccolta dei filmini di famiglia
Come eravamo 50, 60 anche 80 anni fa? Quali mobili arredavano le nostre case? E su quali automobili viaggiavamo? Quanto è cambiata la città in cui oggi viviamo? Sarà possibile riavvolgere il nastro, o meglio la pellicola, partecipando al progetto Pavia raccontata dai tuoi film di famiglia, promosso da Lab80 di Bergamo e Archivio Cinescatti in collaborazione con il Comune di Pavia (assessorato alla Cultura) e con le Officine Creative dell’Universtà di Pavia, con il contributo di Fondazione Banca del Monte di Lombardia e Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione.
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Un invito a riesumare da scatole, cassetti e armadi le bobine di vecchi filmini amatoriali girati da genitori, nonni o zii. Pezzi di vita, spesso dimenticata, che potrebbero confluire in una narrazione collettiva per salvaguardare la memoria di un luogo e contribuire a tracciare un affresco inedito del nostro Novecento in provincia di Pavia.
«Le pellicole – spiega Giulia Castelletti, responsabile di Cinescatti – saranno restaurate, digitalizzate, custodite nel nostro archivio regionale e, a fine primavera del 2025, diventeranno clip che Officine Creative presenterà alla cittadinanza. I “donatori” riceveranno una copia digitale gratuita delle loro bobine e, ovviamente se lo rivorranno, anche l’originale».
Le pellicole saranno restaurate, digitalizzate, custodite nel nostro archivio regionale e, a fine primavera del 2025, diventeranno clip che Officine Creative presenterà alla cittadinanza
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Chi può partecipare
L’invito è rivolto a tutte le famiglie residenti a Pavia e nella provincia in possesso di vecchie pellicole. E anche a chi vive in un altro luogo ma possiede documentazione relativa al territorio pavese. Dal 4 al 29 novembre si potrà consegnare il materiale recuperato al servizio Cultura del Comune, in via Paratici 21. O chiamare l’archivio (035-0031267).
«Verranno accettati filmati che mostrano momenti di vita quotidiana e famigliare come matrimoni, battesimi e vacanze ma anche eventi collettivi in luoghi pubblici – spiega Alessandra Beltrame, archivista di Cinescatti – . I formati digitalizzabili sono pellicole 9,5mm, Pathé Baby, 16mm, 8mm e Super8 realizzati fino agli anni ‘80; possono essere consegnati anche VHS a ma in questo caso solo due per famiglia. Lo scopo dell’archivio, oltre alla conservazione e alla creazione di un “io” collettivo, è di sensibilizzare le nuove generazioni su questi materiali».
«La partecipazione del Comune al progetto ha più significati – chiarisce l’assessora alle Politiche culturali Cristina Barbieri –. Anzitutto quello di una collaborazione di qualità con Archivio Cinescatti di Lab80 film, una delle realtà italiane più importanti e longeve nel campo del cinema e dell'educazione cinematografica, e con gli altri partner a cominciare dall'Università con Officine Creative. Confido nella partecipazione dei pavesi per costruire una memoria collettiva».
«L’home movie è testimonianza storica, culturale e antropologica fondamentale – commenta il regista Filippo Ticozzi di Officine Creative – Inoltre può essere materia di creazione artistica, attraverso la quale rivivere e svelare aspetti inediti del passato».
Tutte le informazioni sono disponibili su Informazioni e dettagli si trovano su