Smarrisce il figlio di 3 anni all’uscita da scuola: trovato un’ora dopo
LANDRIANO. È sfuggito al controllo della madre che in quel momento, all’uscita di scuola, stava prendendo anche il figlio più piccolo e gli stava mettendo le scarpe. Un attimo e il bambino più grande, di 3 anni, non c’era più.
Sono stati momenti di grande apprensione, giovedì, a Landriano, davanti alle scuole di via Resistenza. Un agente di polizia locale in servizio, Roberto Lala, si è fatto descrivere il bambino dalla mamma, disperata, e dopo un’oretta circa lo ha trovato in un’altra zona del paese, in via Milano, che dista alcune centinaia di metri dalle scuole, sotto la pioggia che cadeva forte. La madre, che si era messa anche lei alla ricerca del figlio, ha potuto tirare un sospiro di sollievo, tra la commozione dell’agente e di altri testimoni. «La polizia locale è anche questo», è il commento di Giovanni Latiano, coordinatore provinciale della Uil.
Il bambino aveva percorso da solo il tratto di strada tra le scuole e via Milano, dove è stato ritrovato in compagnia di due donne, che però si sono allontanate prima di essere identificate.
La storia, che si è conclusa con un lieto fine, risale al pomeriggio di giovedì. Verso le 16 la mamma era davanti all’istituto comprensivo tra via Resistenza e piazza Brecht per prelevare i due figli, di 2 e 3 anni. Verso le 16.15 si è avvicinata in lacrime a un agente di polizia locale, Roberto Lala, che in quel momento stava facendo un controllo su un’automobile, nel parcheggio, spiegando che non riusciva più a trovare il figlio di 3 anni.
Si era distratta un attimo, per mettere le scarpe al più piccolo, e il bambino non c’era più. L’incubo di ogni genitore. Aveva controllato dappertutto, a scuola, nei bagni e nel cortile, ma del bambino nessuna traccia. L’agente, vedendola provata e molto agitata, ha cercato di calmarla e si è fatto descrivere il bambino, chiedendo come fosse vestito. Dopo un altro controllo a scuola, senza esito, l’agente è salito sull’auto di servizio e ha perlustrato le vie del paese, percorrendole più volte.
Solo dopo diversi giri, in via Milano l’agente ha notato sul marciapiede un bambino che poteva corrispondere alla descrizione. Era in compagnia di due donne, che lo tenevano al riparo sotto l’ombrello. L’agente lo ha chiamato per nome e lo ha fatto salire in macchina: stava per identificare le due donne, ma si sono subito allontanate. Poi la telefonata alla madre, che ha messo fine all’angoscia. —