Max Pezzali «Copernicano per sempre»: il suo videomessaggio a studenti e prof.
«Il mio cuore è profondamente copernicano». Parola di Max Pezzali che, per fugare qualche dubbio che si è insinuato negli spettatori della serie tv sugli 883, manda un videosaluto agli studenti per rivendicare fedeltà e appartenenza al liceo scientifico del Ticinello dove tutto è iniziato. E subito il video diventa virale.
A solleticare i suoi ricordi è il professor Ernesto Lunati, che dal 2015 insegna matematica e fisica proprio al Copernico, ma che di quel liceo, negli anni Ottanta, è stato anche alunno. Non in una classe qualsiasi, bensì nella C, a pochi banchi di distanza da quelli di Pezzali e Repetto.
«Prima di essere il vostro prof – dice Pezzali – Lunati è stato compagno di classe mio e di Mauro, al quale siamo rimasti affezionati, una mente sublime e sopraffina che però sapeva anche essere simpatico e alla mano con dei caproni come noi». Il compagno timido ma geniale «che ci lasciava sbirciare i suoi compiti prima che suonasse la campanella» ricorda anche John Pedeferri, attore e giornalista, altro alunno della C.
Il messaggio agli ex
Venerdì 11 ottobre inizia la serie su Sky, si comincia a parlarne in città, e Lunati manda un messaggio a Max e Mauro. Il primo gli risponde con un videomessaggio che il prof condivide anche sul profilo Instagram ufficiale del liceo Copernico, il secondo con un saluto personale.
Pezzali approfitta dell’occasione anche per spiegare la curiosa vicenda, sulla quale è nato un divertente dibattito tra ex alunni, dell’inversione cinematografica dei due licei scientifici cittadini: «Esigenze di copione perché serviva che il liceo della bocciatura fosse quello, tra virgolette, borghese della Pavia bene».
La troupe va al Ticinello, ma di fronte al grande edificio di cemento gira e tacchi e cerca un’alternativa più consona al progetto in centro storico. La scelta cade sulla scuola media Casorati, con il chiostro e le sue antiche mura.
Ed ecco che nel film, dopo la bocciatura e un’estate trascorsa ai lavori forzati, mamma Alba e papà Sergio comunicano al figlio: «Massimo ti abbiamo iscritto al Taramelli». Lui non maschera il disappunto: «Ho fatto tutto quello che mi avete chiesto: i funerali, le consegne dei fiori, sto qua e ho la vita sociale di Sant'Antonio nel deserto. Mi state condannando, questa è una condanna».
Il trasloco al Ticinello
Le cose nella realtà non sono andate esattamente così, ma del resto, Hanno ucciso l’uomo ragno è una fiction, non un documentario.
Max Pezzali infatti, nella vita vera, dopo un secondo anno turbolento al Taramelli decide di sua sponte di traslocare al Copernico dove si iscrive regolarmente al terzo anno.
«Si era spostato da via Mascheroni per non finire ancora davanti al plotone di esecuzione dei prof del Taramelli – racconta divertito Ernesto Lunati – ma nella classe in cui poi è approdato non è stato molto più fortunato e alla fine è arrivata la bocciatura».
Il primo giorno nella “nuova” 3C Massimo Pezzali non si siede accanto a Mauro Repetto, come suggerisce il film, ma a John Pedeferri.
«Dopo un po’ mi dice: io al pomeriggio mi diverto con i mixer, vuoi venire? Io non sapevo nemmeno cosa fossero e ho declinato» racconta il giornalista che lavora a Sky.
«Max e Mauro sono diventato amici il quarto anno – aggiunge Lunati – E al quinto erano inseparabili. Noi ignoravamo che avessero progetti musicali, non li avevamo mai sentiti cantare. Un anno dopo li incontro e mi dicono: “esce il nostro album”pensavo fosse una delle loro goliardate. Invece sarebbe diventato il tormentone dell’estate».