Scuola, crollano le iscrizioni: ecco gli istituti che rischiano di sparire in provincia di Treviso
Ufficio scolastico provinciale, Comuni, Provincia, dirigenti e consigli d’istituto si incontreranno a breve. L’obiettivo è decidere quali scuole chiudere nel prossimo anno scolastico. Quali, non se. Non è, quindi, una possibilità, un’opzione da prendere in considerazione, ma una scelta oculata da fare perché i numeri parlano chiaro: il calo degli iscritti non lascia alternative.
Dalle elaborazioni dell’ufficio scolastico regionale su dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito sulle iscrizioni, emerge che in provincia di Treviso dallo scorso anno scolastico, ovvero quello 2023/24, a questo i nuovi iscritti sono diminuiti dell’11%.
Andando nel pratico, nel giro di un anno sono spariti 2.574 studenti tra scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, il dato peggiore in Veneto dopo quello della provincia di Verona. In particolare la scuola primaria ha perso 925 iscritti, quella secondaria di primo grado 1.334 e quella secondaria di secondo grado, dove gli effetti della denatalità sono meno impattanti, invece ne ha persi 315.
In numeri assoluti e considerando, quindi, non solo i nuovi iscritti, ma tutto l’insieme degli studenti della Marca, nell’anno scolastico 2023/23 in totale si contavano 23.500 iscritti, 12 mesi più tardi ci si ferma a 20.926.
I dati
Tornando al presente, lo scorso 15 ottobre è stato approvato il piano di ridimensionamento della rete scolastica per l’anno scolastico 2025/26 nel capoluogo. La prima evidenza è che il prossimo settembre (2025) chiuderà la scuola elementare Pascoli di via Salsa, che fa parte dell’istituto comprensivo 1 Martini. In quella scuola sono stati registrati 27 iscritti e solo due classi attive.
Da tre anni nessuna nuova prima. Troppo poco perché il servizio possa essere garantito: la soglia minima per una scuola elementare è 50 iscritti e, in pochi anni, il plesso di via Salsa si è svuotato, restando in vita con due sole classi.
Pertanto, a partire dal prossimo anno scolastico, le due classi della scuola Pascoli si trasferiranno alla primaria Masaccio (IC4 – Stefanini), a meno di un chilometro di distanza. Anche la scuola primaria Tommaseo (IC3 Felissent) non ha registrato iscritti al primo anno.
Il plesso di via Cavini a San Zeno non è più primaria da settembre 2024, visto che i bambini hanno già traslocato nelle nuove Don Milani.
Fari puntati, per l’anno prossimo, anche sull’istituto comprensivo di Breda di Piave, per possibili accorpamenti, ma non si tratterebbe certo di un caso isolato.
Lo scenario
Il panorama sociodemografico della provincia, in linea con la tendenza regionale, è caratterizzato da un andamento naturale che dal 2015 presenta un saldo negativo costante, consequenziale ad un aumento, nel tempo, dei decessi a fronte di una progressiva diminuzione delle nascite.
La popolazione trevigiana appartenente alla fascia d’età tra gli 0 e i 14 anni è passata da 112.695 del 2022, il 18,85% dei cittadini, ai 110.129 del 2023, che rappresentano il 12, 5% del totale. «Queste sono le prime vere conseguenze dell’inverno demografico», ha commentato il sindaco Mario Conte, «Una cosa è certa: gli spazi lasciati liberi, con l’auspicio che questa tendenza, in futuro, possa invertire, verranno subito ridestinati con apposito bando, così da garantire servizi e presidi nei quartieri».
«Abbiamo condiviso questa scelta coi dirigenti degli istituti comprensivi, con i presidenti dei consigli di istituto e con il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale e la settimana scorsa abbiamo incontrato le famiglie della scuola “Pascoli” per valutare insieme tutte le agevolazioni», ha aggiunto l’assessore alle Politiche Educative Gloria Sernagiotto, «Abbiamo comunque effettuato un dimensionamento che tiene conto della vicinanza geografica, al fine di garantire il servizio alle famiglie e ai vari quartieri».