“Trieste è Italia”: Rolando, lo strillone nella foto simbolo della firma del 5 ottobre 1954
Una foto emblematica per la storia di Trieste, della quale rappresenta un punto cardine. È quella che ritrae un giovane “strillone” che cerca di attirare l’attenzione dei passanti esibendo una copia de Le Ultime Notizie, la testata che ha sostituito quella de Il Piccolo fino all’ottobre del 1954.
Titolo a caratteri cubitali
La notizia, riportata in prima pagina a caratteri cubitali e molto attesa dai triestini, è una di quelle che segnano il corso della storia: la firma dell’accordo – il memorandum di Londra – che sancisce ufficialmente il passaggio, il ritorno di Trieste all’Italia dopo nove anni di Governo militare alleato.
In quel periodo non c’erano Internet e i social media e la carta stampata, assieme alla radio e alla neonata televisione almeno per chi se la poteva permettere, era il mezzo più diffuso per essere informati e apprendere le notizie.
I quotidiani allora disponevano di ben due edizioni giornaliere: un mondo che sembra relegato a un passato molto lontano, anche se in realtà sono trascorsi soltanto alcuni decenni. Ma dopo settant’anni quel giovane strillone ha finalmente un nome e un cognome: si chiamava Rolando Pangherz e per alcuni anni aveva lavorato per il quotidiano locale prima di mettersi in proprio ed aprire il celebre negozio “Foto Rolli”.
Il racconto del figlio
«Mio papà – argomenta il figlio Alessandro – era nato a Trieste nel 1932. Conclusa la scuola dell’obbligo, alla fine della guerra trovò lavoro in una falegnameria, un settore che gli piaceva molto, ma quando l’azienda chiuse egli fu costretto a ripiegare su altri mestieri, dapprima in ambito portuale assieme ai fratelli prima di trovare un ingaggio come strillone».
Da strillone a fotografo
Dopo un primo periodo con questa mansione, successivamente fu assunto dal quotidiano e all’inizio impiegato in rotativa, proseguendo poi l’attività con incarichi impiegatizi. Però questo ruolo gli stava stretto e Rolando Pangherz decise allora di compiere il grande passo: nel 1961 avviò l’attività di fotografo, realizzando quello che era sempre stato un sogno collegato alla sua grande passione, la fotografia.
Una foto scoperta per caso
«La foto in cui mio papà brandisce l’edizione pomeridiana del quotidiano del 5 ottobre – ricorda il figlio – l’ho scoperta per caso, sfogliando Il Piccolo quando ero già adulto: Rolli, questo era il diminutivo con cui era affettuosamente chiamato a casa dai genitori e dai parenti, non amava mostrare quella foto, anzi si vergognava abbastanza, forse per gli abiti umili o perché quell’impiego non si addiceva alle sue aspettative di lavoro».
Se Rolli non amava esibire questa foto, ci teneva però a conservarla perché rievocava il periodo del lungo cammino per il rincongiungimento di Trieste all’Italia che aveva vissuto intensamente. «Più volte – conclude Alessandro Pangherz – papà, triestino doc della prima ora con origini austriache, mi aveva raccontato di esser sceso in piazza all’epoca con altri amici, suoi coetanei, invocando a squarciagola “Italia, Italia, Italia”, nonostante questo ricongiungimento fosse costato numerose vite umane e la guerra si fosse conclusa ben nove anni prima. Ora, per ricordare questo evento, posizionerò nel mio negozio di via Gallina questa significativa fotografia, unico documento di quella giornata memorabile». —
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