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Октябрь
2024

Rivarolo, libro erotico e insulti contro l’ex moglie: «Ecco la mia verità»

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RIVAROLO CANAVESE. Ultime battute per il processo per stalking, a seguito di una burrascosa separazione, che vede come protagonista una delle coppie più in vista della città. Lui (difeso dall’avvocato Sara Rore Lazzaro) 60enne facoltoso imprenditore di successo e lei insegnante 57enne (che si è affidata al legale Celere Spaziante), amante dell’arte, scrittrice, esperta di problemi adolescenziali e saggista con un occhio attento alla politica locale e nazionale.

Dopo anni di convivenza forzata (sono stati fidanzati dal 1983, sposati dal 1989 al 2020) e tensioni crescenti, la donna ha denunciato episodi di violenza verbale, pedinamenti e intimidazioni, culminati con insulti pubblici e molestie. L’uomo avrebbe inviato lettere anonime denigratorie e seguito la donna in auto (una fuoriserie che non passa certo inosservata) e bici in ogni dove. Clamoroso poi un libro a sfondo erotico, quasi pornografico, che l’imprenditore ha commissionato a un disegnatore professionista e poi fatto distribuire anonimamente a tutti gli amici della coppia e alle persone con cui la donna aveva contatti di lavoro, amicali e professionali. Un video mostrato in aula conferma l’atteggiamento ossessivo dell'imputato, che ha negato le accuse e che, nell’ultima udienza ha consegnato al giudice un lunghissimo e dettagliato memoriale in cui si professa innocente

«Contesto i fatti che mi vengono addebitati - dice l’imputato, precisando di essersi – sempre occupato della mia famiglia, Credo di essere stato anche un buon padre per il nostro unico figlio, oggi maggiorenne». L’imprenditore poi precisa: «Non ho mai alzato le mani, né ho mai insultato o aggredito verbalmente mia moglie. Non eravamo separati in casa, né si dormiva in stanze separate. Contesto anche il fatto che una sera l’ho aggredita cercando di aprire la porta. Abbiamo sempre condiviso la vita familiare, anche negli ultimi dieci anni, siamo sempre andati in vacanza insieme».

Entra poi nel dettaglio di situazioni assai delicate. Quando la moglie iniziò a parlare di separazione «le ho detto, prova a stare un po’ da sola, tanto avevo ristrutturato a spese mie la casa di sua madre . Quando se ne andò mio figlio è rimasto con me, perché abbiamo deciso insieme che era meglio per lui, per la scuola, per la casa, per gli amici, e anche perché io non sono un violento che beve e che insulta mia moglie tutte le sere».

Il 60enne ammette di «essere stato sicuro di riuscire a riappacificarsi» ma «perché pensavo fosse un momento così, e invece poi mi ha fatto mandare la lettera, quindi ho capito che era una decisione definitiva e in ogni caso, ci siamo poi chiariti, tra alti e bassi ovviamente come tutti, ma nulla di quanto da lei raccontato in quest’aula. Tanto che a metà del 2020 abbiamo fatto una separazione consensuale in negoziazione assistita».

Poi ritorna sulle abitudini familiari: «Mi sono sempre occupato della mia famiglia, è vero che lavoro molto, sono via dalle 8 del mattino alle 8 di sera, ma ho sempre sostenuto mia moglie nei suoi studi e nelle sue passioni politiche»

Ci sono poi punti su cui l’imprenditore torna più volte: «Non sono un assuntore di bevande alcoliche. Ho anche avuto un brutto infarto, e ci ho messo un po’ a riprendermi; ogni anno devo fare dei controlli, e devo stare molto attento all’alimentazione e non posso bere bevande alcoliche in quanto prendo una terapia che è incompatibile. Sono un sommelier, ovviamente modestissimo».

Della ormai ex moglie dice: «È una donna molto forte, molto colta, che si è esposta parecchio sia nell’ambito lavorativo. Quando doveva raggiungere i suoi obiettivi professionali era sempre nervosa e non si poteva dire nulla che saltava subito su a casa e nell’ambito politico, dove di certo si creano parecchie antipatie e invidie».

Ci sono poi delicatissime questioni legate al denaro ma l’imprenditore insiste: «Vorrei spiegare che non è assolutamente vero come ha riferito mia moglie nelle querele e nel corso di questo procedimento, né che io l’abbia seguita o fatto appostamenti nelle date e orari che mi vengono contestati, né che settimanalmente la seguo o la insulto. Non ne avrei né motivo né ragione».

Contro di lui però vi è una certosina ricostruzione fatta dall’avvocato Spaziante, con tanto di video e testimonianze. A breve la sentenza.




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