Masegni di Venezia sempre più scivolosi, aumentano le cadute
Moto ondoso, acque alte medie in sempre maggiore frequenza, piogge abbondanti e spesso improvvise. Il risultato? Le rive sono sempre più scivolose, soprattutto quelle che si affacciano sul canale della Giudecca e sul bacino di San Marco.
Nell’ultimo periodo, camminare lungo le Zattere costringe a costeggiare il più possibile le mura degli edifici, perché i masegni sono soggetti a continue “inondazioni”. Oltretutto, si stanno moltiplicando i casi di scivolate, che a volte finiscono anche in acqua.
Tra gli altri, il caso di due persone cadute la scorsa settimana di fronte alla remiera Bucintoro, in punta della Dogana: prima un turista straniero sollevato di peso dai soci della remiera, poi una bambina di cinque anni, per cui sono intervenuti i passanti in soccorso della mamma.
Camminando lungo le rive, alle Zattere, i tratti che “scendono” in acqua con i gradini sono stati chiusi dal nastro bianco e rosso, invitando i passanti a non avvicinarsi a quei punti particolarmente scivolosi. Questo nel breve termine. Ma che azioni possono essere intraprese?
«Il discorso è molto ampio», premette l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto, «dove abbiamo potuto, abbiamo sistemato le rive compatibilmente con la disponibilità economica. Sono interventi costosissimi: è il motivo per cui continuiamo a chiedere il rifinanziamento della Legge speciale».
I fondi stanziati per la Legge speciale, infatti, terminano nell’annualità del 2024 e parte di questi viene infatti utilizzata per il ripristino delle rive. Tra gli ultimi stanziamenti proprio sulle rive, ci sono stati 30 milioni di interventi, con particolare attenzione a riva Sette Martiri e Riva Contarini. La richiesta, infatti, è che lo Stato rifinanzi la Legge con 150 milioni di euro l’anno per i prossimi dieci anni.
«Rispetto alla pulizia, questa è nel contratto con Veritas», continua Zaccariotto, «viene programmata, ma molte volte sacrificata visto le emergenze continue che ci troviamo ad affrontare. Come amministrazione, abbiamo cercato in questi anni di portare avanti una serie di interventi diffusi. I miglioramenti ci sono».
Il tema, però, è che è necessaria una manutenzione continua e costante.
«È chiaro, il lavoro fatto non è sufficiente. Se guardiamo anche agli interventi in corso in piazza San Marco, chiesti giustamente per anni e anni», spiega l’assessore Zaccariotto, «emergono nel loro svolgimento problemi: spero che il prossimo anno arrivi il momento di esprimere la piena soddisfazione». Intanto, sono anche in corso i lavori di innalzamento delle rive sul Canale di Cannaregio.
Altra questione, poi, sono i fenomeni meteorologici improvvisi. «Stiamo assistendo a fenomeni di piogge eccezionali in tutta Italia, abbiamo visto quello che è successo a Bologna», continua Zaccariotto, «in città noi stiamo facendo molto, sicuramente c’è da fare di più e per questo chiediamo i fondi: abbiamo dimostrato di averli usati con una scala di priorità. Programmiamo il più possibile, penso anche a quello che stiamo facendo tra Sant’Elena e il Lido, con il depuratore e collegando la linea fognaria».
Rispetto al moto ondoso, invece, la ricetta è quella di intensificare i controlli, affiancando alla Polizia locale la Capitaneria di Porto e le Fiamme Gialle, in attesa che arrivi l’omologazione del sistema Sisa per misurare la velocità delle barche nei canali.