Accesso al credito a picco nel Veneziano, -29% in 10 anni
I prestiti alle imprese del settore servizi in provincia di Venezia segnano un nuovo record negativo: in dieci anni il credito è crollato di oltre il 29%. E la stretta non sembra fermarsi.
Secondo i dati di Banca d'Italia, aggiornati allo scorso 30 luglio, il credito erogato in provincia al settore ha toccato i 5,6 miliardi, contro i 6 miliardi registrati a dicembre 2023 (con un calo del 6,8% in soli sette mesi).
Ma il confronto più allarmante è quello con l'anno precedente: a luglio 2023, lo stock dei finanziamenti era di 6,3 miliardi (rispetto ad oggi una contrazione del 10,7%).
Gli investimenti sono uno strumento strategico di crescita nel medio periodo ma, anche nel Veneziano questo meccanismo sembra essersi inceppato.
Il confronto con il 2014
La situazione appare ancora più critica rispetto al 2014, anno in cui i prestiti alle aziende della provincia ammontavano a oltre 8 miliardi. In un decennio, il credito concesso alle attività del turismo, della ristorazione e dei servizi è crollato del 29,4%, colpendo duramente uno dei settori più importanti per l'economia locale.
Anche a guardare più indietro (al giugno 2011, ultimo mese disponibile nella serie storica più aggiornata da Banca d’Italia) mai si era registrata una condizione così restrittiva del credito alle imprese dei servizi del Veneziano.
Una brutta notizia tanto più in un’area che, secondo dati di Veneto Lavoro al giugno 2024, vede il settore dei servizi responsabile di oltre 106 mila nuove posizioni lavorative su di un totale poco più di 124mila assunzioni.
Come va il terziario
Il terziario è uno dei settori più dinamici dell'economia veneta. Il saldo relativo ai primi nove mesi del 2024 (+43.700) risulta lievemente meno favorevole dell’anno precedente (+45.600) ma superiore ai livelli del 2022 (+37.300). Il bilancio positivo del macro-settore è trainato dal turismo (+25.300), comparto che però registra risultati di poco inferiori al 2023 sia nel periodo che nel singolo mese di settembre.
Andamento particolarmente positivo nei servizi di pulizia, che registrano 3.300 posti di lavoro in più e un aumento delle assunzioni del 16%.
L’incremento dei tassi di interesse decisi dalla Bce a partire dal luglio 2022 e le incertezze, economiche e geopolitiche, che hanno colpito vasti settori dell’economia, giustificano solo in parte una contrazione del credito ad un sistema di imprese, soprattutto quelle del turismo che, anche nel 2024, hanno beneficiato di una stagione positiva sia in termini di presenze che di arrivi.
Gli arrivi
Secondo il Sistema Statistico della Regione Veneto, nel Comune di Venezia, tra gennaio e luglio 2024 solo le strutture alberghiere hanno visto una leggera flessione degli arrivi (1.979.515 pari a un -0,4% sullo stesso periodo, record, del 2023) mentre le strutture extralberghiere hanno accolto ben 1.399.587 turisti, con una crescita del 10,7% per un totale di arrivi pari a 3.379.102 (+3,9).
Meglio ancora le presenze: negli alberghi sono state 4.046.869 (invariate rispetto al periodo gennaio-luglio 2023) mentre nelle strutture extralberghiere la crescita è stata addirittura del 13,6% a quota 3.642.980.
Complessivamente le presenze hanno registrato una crescita del 6% a quota 7.707.849. —