ATP Vienna: Cobolli, “Ora mi sento forte nei tie-break, la svolta è arrivata a Washington” [ESCLUSIVA]
A margine del match vinto con Davidovich Fokina Cobolli si è presentato sorridente in conferenza stampa e come unico media italiano ne abbiamo approfittato per porre alcune domande
Appena sono arrivato qua a Vienna ho pensato a quanto le condizioni fossero simili a quelle in Davis
Flavio Cobolli
D: “Congratulazioni per la vittoria intanto Flavio! Poi ti volevo chiedere qualcosa sui tie break; a inizio anno erano un problema, adesso invece hai vinto 10 degli 11 che hai giocato, cosa è successo?“
Cobolli: “Credo niente di specifico, anche se è vero che a inizio anno il mio tema mi prendeva molto in giro su questa cosa dei tie break. Credo che le cose siano un po’ cambiate con il tie break vinto proprio contro Davidovich Fokina a Washington. Da lì l’inerzia è cambiato e sto andando su quella scia, mi sento forte adesso nei tie break e vado avanti su quella positività“
D: “Magari indoor è la situazione di gioco a te meno usuale e forse sulla quale sei meno comodo, come ti senti al riguardo?“
Cobolli: “Ma guarda su questo sono cambiate molte cose. adesso è una delle condizioni che prediligo; in un campo come questo che non è velocissimo e in cui le palle si aprono mi trovo molto bene. Magari quanco il campo è più veloce faccio ancora fatica ma in queste condizioni mi adatto molto bene“
D: “Parlando di condizioni di gioco, visto che qua non dovrebbe essere poi così diverso da quelle della Davis cosa ci puoi dire? Hai magari potuto parlare anche con il capitano Volandri?“
Cobolli: “E’ una delle cose che ho pensato quando sono arrivato qua. Questo è un campo molto simile a quello in cui ho giocato in Davis quindi abbiamo improntato il tipo di gioco sulla falsariga di quanto fatto a Bologna. Non ho parlato con Filippo che però è qua a Vienna in questi giorni. Avremo magari possibilità di parlare e io sono a disposizione della nazionale e lotterò per un posto“
Infine un divertente siparietto. Da quest’anno la sala delle conferenze stampa è stata spostata alla fine del percorso del “museo” del torneo, una piccola esposizione con alcuni memorabilia che di certo non dispiaceranno gli appassionati; ci saremmo aspettati alcune improvvisate da parte di qualche appassionato, ma per quelli dovremmo attendere. Per oggi ci accontentiamo di un collega ungherese che ha provato a intervistare Flavio credendolo Matteo (Berrettini aveva giocato effettivamente contro un ungherese Fucsovics) e Flavio ha risposto: “I’m not Berrettini, he’s taller then me and has a better serve“. Però sul dritto Flavio oggi non aveva niente da invidiare a Matteo.