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Октябрь
2024

Calcio. Rinvii affrettati, la scelta della Figc fa discutere

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Una domenica pomeriggio di sole pieno e decisamente più calda di altre delle scorse settimane. Campi appesantiti certo, ma tutt’altro che impraticabili o l’utilizzo dei quali doveva comunque doveva spettare all’arbitro come accadeva sino a qualche anno fa. L’incolumità dei giocatori? Definirla a rischio - come letto nella nota stampa pubblicata sabato mattina dal Comitato Veneto Figc - è apparsa una forzatura. Rinviare le giovanili sabato pomeriggio e ieri mattina era tutto sommato accettabile, mentre rimandare campionati regionali e provinciali senior ieri pomeriggio ha lasciato perplessità diffuse. O meglio, i rinvii erano doverosi nei tornei di Seconda e Terza gestiti dalle varie delegazioni una volta valutate le specifiche situazioni nei territori. Mentre nei tornei di Eccellenza, Promozione e Prima - comandati da Venezia - era forse più corretto dipendesse dalle singole valutazioni di ogni terreno di gioco: la domanda più classica, nel caso della nostra provincia, è domandarsi cosa impedisse ad esempio al Lentiai di ospitare il San Fior sul sintetico di Rasai, oppure alla Dolomiti femminile di vedersela con il Premac Vittorio a Sedico. Perché, è incontestabile, ieri in provincia di Belluno si sarebbe giocato dappertutto. Invece probabilmente si recupererà domenica 22 dicembre, quando magari diversi campi alle nostre latitudini dovranno fare i conti con il ghiaccio a differenza di altre zone della regione. E meno male - si fa per dire… - che non nevica più come un tempo, altrimenti sai quanti asterischi in classifica… Tra l’altro i presidenti, da un lato pure contenti di risparmiare i propri rettangoli verdi da continue manutenzioni, pongono all’attenzione un ulteriore tema: il rinvio è stato dettato dalla situazione climatica senza dubbio difficile in alcune provincie venete soprattutto nella giornata di venerdì o sabato. Ma quando nevica o c’è ghiaccio qui da noi, salta l’intero programma regionale? La stessa attenzione rivolta altrove manca quando campionati zeppi di bellunesi come la Seconda R vengono calendarizzati un 5 gennaio qualsiasi. Qui in provincia, finché si può, meglio giocare. Perché salteranno altre partite sino al termine della stagione se il metro rimane questo e vai tu a dire alla compagine bellunese X di andare a recuperare un mercoledì sera in zone dove magari già al tramonto non si superano gli zero gradi e con gli universitari tutt’altro che comodi a rientrare. Decidere è complicato, si sa. Ma sul tema dei rinvii, già dallo scorso anno, l’impressione è che ci si debba sedere a un tavolo e definire una strategia chiara e condivisa, non soggetta a interpretazioni e discussioni. Altrimenti ci si sente al prossimo rinvio. Si spera, stavolta, non in una domenica di sole.

GIACOMELLI E COLLARIN ANCORA CONTRO

La maggioranza e l’opposizione. Non termini corretti in realtà, perché in seno al Comitato Veneto vi è semplicemente un direttivo che decide. Però Maurizio Giacomelli ed Enrico Collarin erano sfidanti come candidati consiglieri alle recenti elezioni e in un certo senso portano all’attenzione punti di vista e rimostranze differenti, tenendo peraltro conto che Collarin è anche presidente del Ponte Alpi.

Giacomelli si lascia sfuggire un «con il senno del poi…», dal quale si intuisce come forse a Venezia dei dubbi legati all’aver affrettato la decisione riguardante la domenica pomeriggio forse ci siano. «Comunque non ho ricevuto lamentele dalle società. Certo quello del clima che cambia è un tema da affrontare, perché ultimamente sta diventando troppo condizionante. Tuttavia abbiamo deciso così in quanto giungevano notizie ben precise dai territori e soprattutto nel basso Veneto le situazioni al limite dei campi erano numerose».

Già, okay. Ma allora perché non giocare in Seconda e Terza Belluno, ad esempio, dove senza dubbio la pioggia ha colpito in modo meno forte?

«Non volevamo rinvii a macchie di leopardo, i quali potevano favorire questa o quella squadra».

Collarin la vede in modo diverso.

«Ho parlato con diversi colleghi e di conseguenza poi, con tutta tranquillità, da presidente ho dialogato con il delegato provinciale Orazio Zanin. Gli ho ribadito di farsi portavoce della differenza di realtà che viviamo rispetto ad altre zone della regione. Purtroppo la verità è che a Belluno siamo pochi e di noi si fatica a tenere conto, ma adesso per le società del nostro territorio rappresenta un problema non di poco conto giocare il 22 dicembre o infrasettimanale. Altrimenti, è giusto pensare che anche Seconda e Terza siano gestite direttamente da Venezia, se non possono scegliere in autonomia di continuare o meno. Non intendo fare polemica, ma qui nella nostra provincia le esigenze sono differenti rispetto ad altre zone e se non giochiamo in domeniche come quella di ieri…».

LE PAROLE DEGLI ADDETTI AI LAVORI

Giocatori e allenatori arrabbiati e qualcuno, scherzando, dice di voler domandare alla Figc quando prenotare le ferie, complice il quasi conseguente bel tempo… Le società invece non sono dispiaciute di aver tenuto a riposo i campi, ma rimangono dubbiose sui criteri di gestione dei rinvii già avvenuti lo scorso anno e assicurano di non essere state interpellate una ad una.

«Noi andiamo male a parlare, essendo in affitto a Cavarzano», spiega il ds Alessandro Gavarretti del Nogarè. «Era tuttavia una domenica nella quale si poteva giocare, peraltro nel nostro caso su un campo dove anche una settimana di pioggia non impedisce un ottimo drenaggio».

In Eccellenza, il Borgo Valbelluna avrebbe ospitato la Marosticense. «A Belluno non c’erano problemi, in altre realtà venete immagino di sì», sottolinea il presidente Mauro Torta. «Per l’incolumità dei giocatori non sussistevano criticità mentre per la preservazione dei campi penso la scelta sia corretta. Anche noi a settembre abbiamo eseguito manutenzioni a Mel e parte del lavoro sarebbe stato compromesso. Accettiamo pertanto di buon grado la decisione. Confidiamo comunque vi sia la medesima sensibilità del Comitato quando in inverno sarà la nostra provincia a fare i conti con le maggiori difficoltà…».

Victor Fant (presidente Fiori Barp) evidenzia «che non è facile parlare se non si ha alle spalle una responsabilità decisione così grande, però esiste il rischio a dicembre la situazione meteo sia ben peggiore. La decisione andava presa ieri mattina».

Federico De Min, numero uno dello Schiara, precisa «che, giocando, a Tisoi saremmo rimasti senza campo lunedì. Però adesso si tende a sospendere con troppa facilità».

Il Lentiai tramite il ds Alex De Boni sottolinea «come sia necessario capire se il criterio di rinvio sia sempre valido o si tenda ad andare a sentimento. I campi nel bellunese sarebbero stati agibili. Rispettiamo la decisione, ma niente recuperi infrasettimanali».

Laconico il Sois. «Certe decisioni scontentano sempre qualcuno».




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