Morto in moto mentre andava a lavorare in Porto a Trieste, spunta l’ipotesi del malore
La moto a terra a bordo strada, tra la carreggiata e la sterpaglia. Il corpo adagiato accanto a qualche metro di distanza. Sull’asfalto alcuni segni neri, forse testimonianza di un disperato tentativo di frenata o di mantenere il controllo del mezzo.
Il sessantenne triestino Edoardo Starc-Albi, residente a Trebiciano, è deceduto lunedì mattina in via Carnaro a Trieste. Si è schiantato contro un albero. L’incidente è avvenuto mentre si stava recando al lavoro in Porto, poco prima delle 8.30. Il sessantenne era dipendente del gruppo Samer & Co. Shipping, dove si occupava di logistica.
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È stato un automobilista ad accorgersi del corpo e della moto che giacevano a bordo strada e a dare l’allarme allertando immediatamente i soccorsi. Ma quando sono arrivate l’ambulanza e l’automedica del 118, il sessantenne era già in arresto cardiaco. I sanitari, purtroppo, non hanno potuto nemmeno tentare le manovre di rianimazione. E hanno constatato il decesso.
Difficile stabilire con esattezza cosa può davvero aver determinato la morte di Starc-Albi. Quel che è certo è che l’uomo stava percorrendo via Carnaro in discesa, in direzione dello scalo portuale dove, appunto, lavorava. E, come detto, è andato a finire contro un albero situato a destra del bordo della carreggiata.
Ma cosa è successo? Secondo le ricostruzioni della Polizia locale sulla dinamica dell’incidente, si è trattato di un’uscita «autonoma» di strada. L’uomo, insomma, avrebbe fatto tutto da solo: in effetti non c’è evidenza di uno scontro con un altro mezzo, un’auto ad esempio, e nemmeno di un sorpasso azzardato o qualcuno che potrebbe avergli tagliato la strada. Peraltro, chi conosceva bene la vittima sostiene che “Edo”, come era soprannominato da tutti, era una persona responsabile. Certamente non un incosciente che si mette a correre a grande velocità con la moto.
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L’ipotesi più accreditata, dunque, è che Starc-Albi possa essersi sentito male proprio mentre era in moto. Insomma, che sia stato colto da un malore improvviso che lo ha fatto sbandare di colpo tanto da schiantarsi contro il tronco.
La notizia della scomparsa del sessantenne in mattinata ha raggiunto, oltre ai parenti più stretti – il motociclista era sposato e aveva una figlia – anche i colleghi di lavoro. «Esprimo personali condoglianza alla famiglia, a nome mio e dell’intera società», le parole del presidente e amministratore delegato del gruppo, Enrico Samer.
Starc-Albi era stato assunto della società nel 1997 ed era considerato una delle sue colonne portanti. Nel corso dei decenni era stato impiegato soprattutto nel terminali di Riva Traiana della Samer Seaports & Terminals srl, per poi passare anche in altre società del gruppo.
Aveva svolto a lungo incarichi di responsabilità nelle operazioni di sbarco e imbarco delle navi e dei traghetti diretti in Turchia. Dal 2022, invece, lavorava nella Billitz Trieste, controllata del gruppo Samer e specializzata in logistica. L’impresa che ha recentemente acquisito un magazzino di 3.600 metri quadrati nel Porto franco di Trieste. Per questa azienda si occupava sempre dei trasporti con la Turchia ma anche della logistica: era diventato responsabile del magazzino della Billitz Trieste nello scalo.
«Conoscevo bene il signor Edoardo Starc – spiega ancora Samer – stiamo parlando di una persona che era con noi da tempo, una persona molto decisa, precisa e di totale fiducia. Veramente una colonna».
Le pattuglie della Polizia locale, intervenute sul posto, hanno dovuto tenere chiusa a lungo via Carnaro – tra via Brigata Casale e il tratto che porta a Cattinara – per i rilevi del sinistro e per consentire alla ditta incaricata di effettuare le operazioni di messa in sicurezza e di pulizia del manto stradale dai detriti della moto causati dall’impatto. Inevitabili i disagi al traffico in entrambe le direzioni di marcia. —
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