I consigli di Alessandro Orlando all’Udinese: «Servono più personalità, cross ed Ekkelenkamp»
«Vorrei vedere più personalità, precisione al cross e Jurgen Ekkelenkamp nell’Udinese che dovrà affrontare il Cagliari dopo la deludente prestazione di Milano». È questa la “lista della spesa” che Alessandro Orlando consegna idealmente nelle mani di Kosta Runjaic, il tecnico tedesco chiamato a riempire il paniere bianconero rimasto sguarnito di punti e di gioco a San Siro.
Orlando, l’Udinese si è sentita defraudata a Milano, ma al di là degli episodi arbitrali i bianconeri hanno deluso. Cosa serve per rialzare la testa?
«Per prima cosa bisogna riprendere consapevolezza delle proprie capacità per cercare una prestazione volitiva e lucida contro un Cagliari in salute. Parto da questa considerazione perché ho visto troppi bianconeri timidi a San Siro».
È arrivata la terza sconfitta contro una big del campionato. Manca personalità all’Udinese?
«Bisogna capire se e quanto incide anche il progetto di gioco, ma ho visto un passo indietro rispetto a inizio stagione e la spia di questo avvertimento è il compitino svolto da molti e, in particolare, da Bijol e Karlstrom».
Chiamando in causa Runjaic quali appunti si possono fare al tecnico?
«Ha cambiato modulo e questo è un fattore, ma restando sulla partita di Milano mi sono annotato alcuni aspetti e il primo riguarda la scelta di Bravo. Il palcoscenico era tosto per lo spagnolo, ma soprattutto mi sarei aspettato giocatori dalle caratteristiche diverse, anche le due punte “pesanti” in avvio per come difendeva il Milan. Un’altra strada poteva e potrebbe portare a un giocatore che può spaccare in futuro come Ekkelenkamp».
Lei quindi ripartirebbe dall’olandese col Cagliari se non rientrasse Thauvin?
«Sì. Lo avevo visto bene col Lecce e pensavo che a Milano Runjaic avrebbe puntato sulla sua capacità di accompagnare l’azione in fase offensiva. Per struttura, potenza, capacità di inserimento e forza in transizione Ekkelenkamp mi ricorda Kakà».
Secondo lei qual è la lezione da mandare a memoria in vista del Cagliari?
«La scelta del modo di attaccare le difese chiuse. Rimasto in dieci il Milan era col 4-1-4-1 e Runjaic ha scelto di intasare gli spazi da attaccare a ridosso della loro area, ma senza avere i Thauvin e i Sanchez capaci di fare l'uno-due come abbiamo visto fare in passato a Pereyra e Deulofeu».
Da ex esterno mancino che piazzava cross per le punte come giudica gli appena sei cross recapitati sui ventuno effettuati?
«È un dato molto negativo che chiama in causa le modalità di crossare. Ho visto palloni imprecisi e cross lenti specie da sinistra con Zemura prima e Kamara dopo, e questo è un aspetto da migliorare assolutamente anche perché là in mezzo ci sono due punte come Lucca e Davis che hanno già dimostrato di saper colpire andando in gol, o di saper fare da sponda. È inutile fare cross radenti senza l’uomo che attacca in taglio il primo palo, meglio farne tre fatti bene, che una ventina male».
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«Vale la vecchia e cara regola di prendere una partita per volta perché sarà già impegnativo battere il Cagliari di Nicola che si ritrova in mano una squadra di grande carattere e con discrete individualità. Sarebbe poi un errore pensare di andare a Venezia e di vincere facile, quindi un passo alla volta, ma il primo, venerdì col Cagliari, va fatto con la voglia di arrivare al risultato attraverso una prestazione ben più convincente di quella di Milano».