Intesa Sanpaolo apre in piazza Eremitani: «Un nuovo salotto restituito a Padova»
Da una parte una banca che si adatta ai tempi, puntando su consulenze e servizi digitali. Dall’altra un regalo alla città: rendere piazza Eremitani un piccolo salotto, abbinando i servizi finanziari con la cultura e la musica.
La rivoluzione scatta lunedì 4 novembre, quando il gruppo Intesa Sanpaolo traslocherà nella nuova sede operativa di Palazzo Foscarini, completamente ristrutturato dopo oltre un anno di lavori e destinato, per una parte, anche al conservatorio Pollini.
«Con questa trasformazione, Intesa Sanpaolo raggiunge più obiettivi. Innanzitutto, la restituzione di un palazzo storico alla città. Poi i clienti troveranno spazi molto ampi e rinnovati, con un grande salotto centrale attorno a cui si sviluppano gli spazi per la consulenza», spiega l’istituto di credito. Elemento iconico è la cupola dell’ex tesoreria, che ricorda la hall di un grande albergo più che una filiale di banca. D’altronde non è più tempo di sportelli e contabanconote, ma di ambienti lounge per le consulenze finanziarie.
La nuova sede
Dal punto di vista operativo, per i clienti cambia poco: la banca provvederà a tutte le operazioni di trasferimento di conto corrente e domiciliazioni. L’istituto invece sposterà anche alcune strutture centrali a servizio del gruppo e le persone della Direzione regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige, guidata da Cristina Balbo.
La sede di piazza Eremitani, come detto, è stata disegnata tenendo conto delle trasformazioni in corso nei servizi finanziari, mantenendo però centrale la relazione con il cliente. «Le nuove filiali come quella di Palazzo Foscarini sono pensate come punti di riferimento per la consulenza, e si integrano con il nuovo modello di servizio omnicanale che offre strumenti sempre più avanzati, sicuri, intuitivi e accessibili senza limiti di luogo ed orario», spiegano dall’istituto.
In pratica ormai il 90% dei clienti utilizza le piattaforme digitali per quelle operazioni che un tempo si facevano allo sportello, con notevole risparmio di tempo e stress. Con il vantaggio che l’internet banking è attivo 24 ore su 24 e sette giorni a settimana. E per chi non è a suo agio con la trasformazione digitale? «C’è un servizio di assistenza raggiungibile anche via telefono, rispondendo in tempo reale alle richieste», replicano dall’istituto, sottolineando che nelle filiali restano comunque degli sportelli fisici, anche in modalità self service.
La relazione con la città
La riorganizzazione delle filiali ha previsto la chiusura e il trasloco sia dello storico punto di piazza Cavour che della filiale di via Tommaseo, davanti alla fiera. Dal canto suo però il gruppo rivendica la capacità di coniugare una dimensione europea (Intesa è il primo gruppo bancario italiano) con l’essere banca del territorio, con le radici nella vecchia Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Recentemente è stato approvato un programma che mette a disposizione 120 miliardi di euro fino al 2026, di cui 12 miliardi dedicati al Veneto: un piano rivolto proprio agli investimenti in chiave di sostenibilità, internazionalizzazione e sicurezza digitale.
«Vogliamo dare un contributo concreto per rafforzare l’identità di Padova centro di riferimento per la formazione universitaria di eccellenza e per la ricerca medica a livello internazionale – spiega proprio la direttrice regionale Cristina Balbo – I giovani laureati nella nostra Università spesso lasciano il Paese perché attratti dall’offerta delle imprese estere: noi come banca facciamo da tramite affinché questo fenomeno si ridimensioni. Mettiamo a disposizione dei giovani gli strumenti finanziati per ridurre le differenze di opportunità». I
n più c’è il sostegno alle eccellenze cittadine: «Con il crowdfunding Formula abbiamo sostenuto il Vimm nell’acquisto di un microscopio di ultima generazione e, grazie all’ultimo progetto avviato poche settimane fa e per cui si può donare fino a fine anno, sosterremo l’allestimento del nuovo pronto soccorso pediatrico».