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Ноябрь
2024

Colpo grosso in Treviso Mare, l’Arsenale di Roncade va al gruppo Mosole

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Conquistare l’Arsenale non è stato difficile: poca guardia agli ingressi, pochi tesori dentro. Ma il valore dell’operazione messa a segno dal gruppo Mosole nelle ultime settimane più che nel contenuto, è nel contenitore: un’area di 60 mila metri quadrati, 17 mila metri di superficie commerciale utile e un parcheggio da 1700 posti auto che oggi non parlano più francese ma italiano, anzi trevigiano.

L’acquisto

Da qual poco che trapela l’accordo tra il gruppo Mosole e la proprietà francese – la società il C-Quadrat Asset Management France – è stato imbastito a metà estate in via preliminare, da lì i dovuti perfezionamenti di una operazione immobiliare significativa e onerosa, ovviamente top secret per costi, che vede il secondo avvicendamento nella titolarità dell’immobile commerciale negli ultimi tre anni.

È del 2021 infatti il passaggio di chiavi tra il Gruppo Basso, che era riuscito a edificare ed aprire la struttura dopo anni di battaglie legali nel 2018 , e il fondo francese che ne ha tenuto le redini fino a poche settimane fa, quando l’accordo è stato di fatto concluso.

In zona Roncade le voci di un possibile passaggio di consegne si sono rincorse a lungo, e ben prima dell’estate. A stimolarle anche lo stato di fatto di quello che doveva essere il principale centro commerciale a est del capoluogo, lungo una direttrice di traffico importante come la Treviso mare, desertificatosi negli anni man mano che gli inquilini chiudevano o optavano per il trasferimento.

Le ragioni? Di certo la difficoltà di creare un vero e proprio polo di attrazione come si immaginava dovesse essere l’Arsenale quando venne progettato e immaginato nel 2008. Pensato come grande Outlet, non riuscì a diventarlo, battuto sul campo dalle sentenze e sul tempo dall’apertura del Noventa Outlet Village.

Di qui la nascita del centro commerciale, che non ha riscosso lo stesso successo.

Il nuovo destino

Ora la sfida di Mosole sarà proprio questa: cosa fare e come farlo. Ad oggi all’interno della struttura permangono un pugno di inquilini, nel vero senso della parola. Del grande ferro di cavallo progettato da Norman Foster l’80% è chiuso. Le luci sono accese solo nella metà di una delle ali ed accolgono Aldi, Arca Planet, Nkd e Tedi.

E almeno uno di questi è dato in prossima uscita. Gli spazi vuoti? Tutti da ristrutturare per nuove esigenze, o ripensare in toto. E qui si apre non dei vari scenari che riguardano il futuro dello stabile: la riconversione.

Nato come polo commerciale potrebbe urbanisticamente prendere una nuova strada? È una delle ipotesi sul piatto, magari non in tutta l’estensione ma in parte di essa. Spazio ce n’è a bizzeffe e l’idea era stata ventilata già in passato, con l’amministrazione di Pieranna Zottarelli. C’è chi sussurra il termine “logistica”, che negli ultimi anni sembra l’unica ricetta taumaturgica capace di riempire i vuoti o edificare il verde vedasi il vicino progetto Amazon.

Contatti in Comune non è chiaro se ci siano già stati. Di certo però ci sono stati con alcuni degli inquilini rimasti a presidio dell’Arsenale cui il gruppo Mosole si è presentato come nuova proprietà.




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