Autonomia, la Consulta disinnesca il referendum e il ricorso delle regioni “rosse”. Ma la sinistra esulta lo stesso
“Schiaffo al governo” è l’espressine parola più ricorrente se osserviamo i giornali in tema di Autonomia differenziata e se leggiamo le dichiarazioni giubilanti della sinistra sul parere della Consulta. Ma la sinistra non ha di che esultare, tutt’altro. Anzitutto il giudizio della Corte fa fuori il referendum che era il cavallo di battaglia della sinistra che ha passato l’estate a raccogliere firme. O, almeno, stando ai costituzionalisti lo rende inutile. E poi il ricorso alla Consulta richiesto dalle “regioni rosse” si è strasfromato in un autogol: la legge è costituzionale, anche se alcune parti sono illeggittime. Ci dovrà pensare il Parlamento. Eppure, tanto basta per dare fiato alle trombe della propaganda di sinistra e opposizioni.
Ciriani: “La Corte ha certificato che l’impianto della norma votata dal Parlamento è costituzionale”
“La Consulta fa a pezzi l’Autonomia. Schock della Lega”. Ma come, ma dove? I governatori Fontana, Zaia, Schifani ieri si sono espressi con soddisfazione. La Consulta ha ritenuto costituzionale la riforma e di certo alla Lega e nel centrodestra non si stanno stracciando le vesti per un referendum ormai a rischio che è stato proposto dalle sinistre. Mette le cose in chiaro Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, a margine del convegno di Fondazione Iniziativa Europa. Bisogna leggere la sentenza” ma “credo che la Consulta abbia fatto chiarezza: politicamente e dal punto di vista tecnico-giuridico ha certificato che l’impianto della norma votata dal Parlamento è costituzionale”. “Ci sono delle osservazioni e dei miglioramenti che la Consulta ci spinge a fare di cui prenderemo visione; alle quali replicheremo e ci adatteremo. Abbiamo il tempo per correggere gli errori che la Consulta ha rilevato. Il tempo c’è e non sono per nulla preoccupato: manca ancora un sacco di tempo alla fine della legislatura”.
Autonomia, Zaia: “Sentenza manipolata come il pongo dalla sinistra”
Il governatore del Veneto Luca Zaia si fa beffe delle interpretazioni che vengono fatte. C’è chi chiede le dimissioni di Calderoli figuriamoci. “La sentenza della Corte costituzionale è stata manipolata come il pongo con interpretazioni non autentiche; ma la verità – e nessuno mi può smentire – è che la Consulta ha detto che l’autonomia è costituzionale. Questa decisione ha messo probabilmente la parola fine al referendum, dando una mano all’iter. Per noi è una vittoria, non una sconfitta”. “Le raccomandazioni della Consulta rispetto al fatto di apportare ulteriori modifiche alla riforma ci può stare – ha aggiunto Zaia –, ora il governo valuterà come e quando farle, ma questo non vuol dire che si sospende l’iter dell’autonomia, che nulla ha a che vedere con quelle modifiche. “La Corte Costituzionale ha detto a Toscana, Campania, Puglia e Sardegna che l’autonomia è costituzionale, e questo è già il primo risultato di questa sentenza”.
Cirio: “Piena legittimità costituzionale della legge”
“Le sentenze vanno rispettate sempre, tutte, in special modo quelle che arrivano dalla Corte Costituzionale ma vanno lette tutte per intero”. Così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, sul pronunciamento della Consulta sulla legge Calderoli. “Se è vero che è una sentenza che da una parte pone l’accento su alcune criticità che il Parlamento dovrà con attenzione affrontare e superare; dall’altra parte però riconosce la piena legittimità costituzionale delle richieste di autonomia delle Regioni italiane. E questo credo sia un buon presupposto per continuare a lavorare serenamente in un confronto costruttivo con il governo e il Parlamento”
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