Calati del 90 per cento gli introiti al bar Museo di Gorizia: «Di questo passo a dicembre chiudiamo»
«Di questo passo, a dicembre chiudiamo». Ascanio Cosma, Monica Cicuta e Gianlaura Lunardi, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretaria della Smilevents che gestisce lo storico bar al Museo, in borgo Castello, non vanno per il sottile. E parlano a una voce sola. La voce dell’amarezza.
Sono passati da un incasso giornaliero di 400 euro a quello attuale che si aggira sui 50, ma ci sono state giornate anche da 24 euro. «In queste condizioni, con il 90% degli introiti in meno, non andiamo avanti ancora a lungo. La chiusura dei Musei provinciali per lavori e il Castello ingabbiato e con orari di apertura insufficienti ha portato alla scomparsa dei turisti in questa zona. Basta guardarsi in giro. Nei mesi – raccontano – abbiamo più volte presentato la problematica via mail, via telefono, anche attraverso incontri di persona. Abbiamo chiesto aiuto per le infiltrazioni d’acqua importanti all’interno del bar, fino a renderlo nei giorni più piovosi praticamente inagibile: da Comune e, soprattutto, Erpac nessuna risposta».
La delusione è forte, alimentata anche da una serie di problemi più piccoli ma ugualmente impattanti, come l’assenza di parcheggi di carico e scarico («Abbiamo anche preso multe mentre rifornivamo il locale. Ma dove andiamo a parcheggiare?») e la corrente elettrica che va e viene («Stanno lavorando ai Musei e, talvolta, viene interrotta l’erogazione. Non possiamo nemmeno fare un toast per i pochi clienti che “resistono”. Si può lavorare così?»)
«Abbiamo cercato di mantenere il sorriso, quando ci sarebbero volute soltanto lacrime ma questo, ai piani alti, poco interessa. Ed eccoci, qui oggi, a decidere di abbandonare un luogo e, forse, una provincia sperando di trovare altrove chi ci consenta di vivere. Noi siamo legati a doppio filo agli orari dei vicini Musei ma la loro chiusura è stata una mazzata. E, poi, pare che il ri-allestimento non sarà pronto per dicembre: corrono voci che a febbraio 2025 aprirà una parte e, in un momento successivo, il resto».
Continuano Cosma, Cicuta e Lunardi: «Oggi rimaniamo aperti con un orario estremamente striminzito per dare una risposta agli operai che, ogni giorno, vengono a mangiarsi il panino o bersi il caffè e, ovviamente, diamo un servizio anche a quei (pochi) turisti che, ancora ignari della reale situazione, raggiungono borgo Castello sperando di trovare qualcosa di visitabile e si fermano da noi per le solite lamentele rivolte al Castello ingabbiato e ai Musei chiusi. A breve abbasseremo la serranda, consapevoli di averci provato, messo il cuore, un sorriso e la speranza di un futuro migliore».
Poi, ci sono gli annunci del Comune. Rimasti tali. «L’ultima volta, a dicembre 2023, è stata annunciata l’apertura del famigerato ascensore al Castello. Doveva essere attivato nella primavera del 2024 ma, ad oggi, nessun impianto di risalita è stato inaugurato e ci sono turisti che arrivano qui e chiedono se possono scendere con questo mezzo. Insomma, stiamo riscontrando parecchi problemi gestionali. Il Castello, esternamente, appare con un’impalcatura appariscente e un bagno chimico vicino all’ingresso dovuti a lavori che impediscono la visione completa del maniero. E per entrare, comunque, viene richiesto il prezzo intero del biglietto. Aggiungiamo anche che la chiusura dei Musei, sino a pochi giorni fa, non era annunciata: cercando su Google si diceva che era... aperto. Questa è la nostra quotidianità». —