Osteria Canova, la resa dopo la rissa: «Chiudiamo alle 22»
«Hanno scatenato un putiferio perché un ragazzo aveva urtato un altro e gli aveva fatto rovesciare del vino. Follia. Così non si può lavorare».
La rissa tra ragazzini sabato sera all’osteria Canova di Treviso, zona porta Santi Quaranta, ha segnato duramente il calendario di una attività che prosegue da anni. Da sabato «non lo farà più come prima» dicono i titolari.
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La sicurezza
Dall’ultima estate l’Osteria Canova ha ingaggiato due persone per fare vigilanza, «e questo non perché ci fossero problemi di sicurezza» spiegano Enrico Paronetto e Moreno Gargiulo, i titolari del locale, «ma perché anche in accordo con la polizia locale abbiamo convenuto fosse l’unico modo per organizzare le tante persone che affollano l’area esterna evitando intralciassero il traffico mettendo loro stessi a rischio».
Problemi di convivenza con il rione? «Le lamentele ci stanno, anche perché qualcuno magari alza il tono», sottolinea Tommaso Zorzan, che è di fatto gestore, «ed anche per questo abbiamo il servizio di assistenza, per garantire la giusta convivenza tra il locale e i residenti. Ma quanto successo sabato è ben altra cosa».
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«Ragazzi da educare»
«Per fortuna c’era la sorveglianza», sottolinea Paronetto, «che ci ha dato una mano a evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, ma non è ammissibile che un locale, per lavorare, debba farlo sotto scorta». L’amarezza per quanto avvenuto è palese, così come la stanchezza per «dover gestire ragazzi che non hanno rispetto, e non si sanno comportare. Tanti vengono da fuori, tanti saranno anche di seconda generazione, ma che conta?», chiosa Moreno Gargiulo, «anche ai miei tempi si facevano cavolate, ma non si arrivava alle mani con la facilità che hanno questi ragazzini».
La responsabilità? «L’educazione che manca, ma chi li deve educare se non i genitori? È inutile che si scarichi la colpa sempre fuori».
L’ipotesi di chiusura anticipata
Tenuto conto del gran numero di clienti che affolla l’area del locale ogni sabato sera, e di quanto successo nel fine settimana appena trascorso, ieri titolari e gestore hanno discusso a lungo per capire come comportarsi d’ora in avanti.
«Non abbiamo alcuna intenzione che la maleducazione o la stupidità di qualche ragazzino poi causi danni a noi, al locale ed ai clienti che lo frequentano per passare una bella serata» hanno detto chiaramente, «abbiamo visto che la massa di questi ragazzini affluisce dopo le 22, e qui resta. Se non ci saranno alternative siamo pronti a chiudere il servizio a quell’ora, evitando di incappare nuovamente in problemi simili». La decisione verrà presa nei prossimi giorni, «magari anche per un periodo, per far passare il messaggio, perché comunque per noi si tratta di una perdita» evidenza Paronetto, «ma un segnale bisogna darlo, anche a costo di rimetterci».