Amazon Crime, tra gli angosciati della potente catena logistica
TRIESTE Una generazione allo sbando con due soli obiettivi, non morire in un magazzino e salvare il Natale. Oggi e domani, alle 20.30, al Teatro Miela, per la rassegna Nuove Scritture, è in scena “Amazon Crime”, testo di BR Franchi, regia di Clio Scira Saccà, con Maria Bacci Pasello, Eleonora Brioschi, Domenico Fiorillo e Elia Galeotti.
Prodotto da Bonawentura e da Peso Piuma, è ambientato, a quattro settimane dal Natale, in un centro di smistamento della Papua Inc., negozio online con sedi in mezzo mondo. Nelle brevi pause fra gli estenuanti turni di lavoro affiorano le storie dei personaggi che, tra loro, si chiamano con soprannomi, perché i nomi non li ricordano più. Granata è un comunista della vecchia guardia, tifosissimo del Torino, Quintacasa un’astrologa dilettante che attende di riscuotere un credito dalle stelle, Tamara una giovane artista che colleziona oggetti con difetti di fabbrica, Stakanov è entrato consapevolmente a Papua, ma forse per paura di quello che c’era fuori. Poi ci sono i dipendenti degli uffici, gli stagisti, i camionisti, un medico killer che occulta le morti sul lavoro e un sindacalista passato dalla parte dei padroni.
«Le storie dei personaggi si intrecciano a quelle vere legate al mondo delle consegne immediate – racconta Clio Scira Saccà - come la vicenda di Jeff Lockhart Jr, morto a 29 anni di arresto cardiaco durante un turno, di Telesfora Escamilla, anziana investita e uccisa da un camionista costretto a recapitare più di 100 pacchi in un solo giorno e dei dipendenti licenziati dopo la prima diagnosi di cancro, in quanto “improduttivi”».
«Verranno così alla luce tutti i crimini di una multinazionale della nostra epoca – continua la regista - fino a quello per eccellenza, il furto del tempo. Una consegna in cinque minuti viene pagata con l’intera vita di chi muore alla guida di un camion. E mentre i “nostri”, come gli elfi della Lapponia, impacchettano e consegnano i doni in tutto il mondo, la rivoluzione serpeggia tra chi non ne può più».
“Amazon Crime” è un racconto corale che con tagliente ironia vuole affrontare un tema scottante e molto dibattuto anche in America ed è il primo lavoro collettivo di un gruppo che riunisce tre generazioni di ex studenti della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Si sono conosciuti in accademia, lavorando con il regista e drammaturgo Maurizio Schmidt, e da subito tra loro è nata una grande sintonia. La loro missione artistica, sottolineano, è unire leggerezza e ironia a tematiche profonde e difficili e in questo stimolare una riflessione sulle condizioni di lavoro nelle grandi aziende di e-commerce.
Il testo di “Amazon Crime” è risultato vincitore della menzione Inscena NY nell’ambito di Hystrio 2022 e il progetto ha vinto Intercettazioni 2022 - Centro di Residenza Artistica della Regione Lombardia. E mentre “Amazon Crime” porta le sue storie e i suoi personaggi su nuovi palcoscenici, la complicità artistica e di intenti del collettivo ha dato vita anche a un secondo spettacolo, nato quest’anno, “L’apocalisse non è la fine del mondo”, commedia sulla fisica per le scuole, commissionata dal Politecnico di Milano.
Prevendita alTeatro Miela e su www.vivaticket.com —