Aumenta l’Irpef a Belluno, aliquota unica a 0,80%
La coperta è sempre più corta. E con la discussione del bilancio previsionale, prevista per il 29 novembre, il Comune si appresta ad aumentare l’Irpef.
Le due aliquote presenti oggi diventeranno una: tutti i contribuenti del capoluogo pagheranno lo 0,80. Aumenta però la fascia di esenzione, che è stata alzata da 10 a 12 mila euro.
«Una manovra per andare incontro alle fasce più in difficoltà della popolazione», spiega il sindaco Oscar De Pellegrin. «Alzando la soglia di esenzione per chi ha meno possibilità e uniformando per il resto della popolazione, come già fanno molti Comuni italiani, si riesce a sostenere i nuclei più fragili con una modifica minima per i redditi da 12 mila euro in su».
L’Irpef comunale oggi
La situazione attuale prevede due aliquote: 0,72% per la fascia di reddito 10-28 mila euro, esenzione per redditi sotto i 10 mila euro. Chi ha un reddito sopra i 28 mila euro ha un’aliquota pari allo 0,80%.
Già quest’anno c’era stato un aumento, perché nel 2023 le aliquote erano quattro: l’addizionale comunale partiva da 0,72% (fascia 10-15 mila euro), poi 0,73% per la fascia 15-28 mila euro, 0,78% per la fascia 28-50 mila euro, 0,80% oltre i 50 mila euro di reddito.
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Gli aumenti
I contribuenti colpiti dagli aumenti, quindi, sono quelli che hanno un reddito fra 12 e 28 mila euro. Gli aumenti, come mostra la tabella, vanno da 9,60 euro all’anno a 22 euro all’anno per quei cittadini con un reddito di 28 mila euro.
La manovra serve al Comune per far quadrare i conti. «Fra inflazione, aumenti del costo del personale e del sociale, quando abbiamo iniziato a elaborare il previsionale siamo partiti da meno 3,2 milioni di euro», spiega il vicesindaco e assessore al bilancio Paolo Gamba. «Abbiamo raschiato il barile, cercando di dare una mano ai cittadini meno abbienti».
Sono circa 400 i contribuenti bellunesi che non pagheranno l’Irpef grazie all’innalzamento della fascia di esenzione da 10 a 12 mila euro.
La manovra
L’aumento dell’addizionale comunale frutterà circa 300 mila euro, e permette dunque di chiudere il bilancio.
«Bilancio che si sostiene solo con le imposte dei cittadini e i trasferimenti dallo Stato», ricorda Gamba. «Abbiamo eliminato tutte le spese non necessarie, ma quelle obbligatorie non si possono toccare. E senza questa manovra non avremmo chiuso il bilancio».
Impianti sportivi
Nel previsionale 2025 non sarà toccata solo l’Irpef. Aumenteranno anche le tariffe della piscina: l’ingresso per il nuoto libero passerà da 7,50 a 8 euro. Aumenteranno anche le tariffe dei corsi (tutte ferme da una decina di anni, fa sapere il Comune).
Inoltre sono stati sistemati alcuni spazi che non venivano utilizzati, o che erano usati senza il pagamento di una tariffa.
Ad esempio al PalaLambioi, in virtù dell’accordo che c’era con Spes Conegliano è che è scaduto quest’estate. Così, da gennaio, le società che vorranno usare la palestra, gli uffici o il magazzino al PalaLambioi dovranno pagare una tariffa. Al De Mas, invece, nella zona dove c’era la palestra di arrampica è stata ricavata un’area dedicata alle arti marziali miste. Anche per questa zona è prevista una tariffa.
Il commento
«Nell’ottica di una razionalizzazione di spazi e di un continuo miglioramento dei servizi, abbiamo messo ordine all’interno dei nostri impianti sportivi», spiega il sindaco.
«Sono strutture con metrature importanti, con molti locali concessi alle società sportive per le loro attività. Ultimamente una parte di queste sale, per lo scadere di alcuni accordi, risultava non utilizzata; abbiamo perciò integrato il sistema tariffario già esistente, in particolare al palasport De Mas, allo stadio e al polisportivo di Lambioi di alcune tariffe accessorie, in modo da tenere anche conto delle diverse combinazioni di servizi offerti e degli spazi nuovi disponibili».
Nuova palestra al De Mas
Il nuovo servizio che subito ha incontrato l’interesse delle società alla ricerca di locali per gli allenamenti e i corsi di arti marziali miste. La nuova palestra va ad aggiungersi all’altra già presente all’interno della struttura.
«Un servizio in più di cui c’era bisogno», continua De Pellegrin, «a pochi mesi dalla sua attivazione la palestrina è già occupata quasi tutti i giorni della settimana».