A Cesana risplende la chiesa di San Bernardo: terminato il recupero degli affreschi
Un cammino lungo e tortuoso, ma alla fine la missione è riuscita. Sono terminati i lavori di restauro della chiesa di San Bernardo a Cesana, che ora si presenta al pubblico nella sua veste originale, con gli affreschi risalenti al XIII, XIV e XV secolo d. C. riportati al loro antico splendore. Nei giorni scorsi, dopo un lavoro di circa un anno, sono stati portati a termine gli interventi di recupero della parete sud. Ad occuparsi materialmente delle operazioni è stata ancora una volta la restauratrice Natascia Girardi, che, con l’ausilio di una squadra di tecnici esperti, ha proseguito quanto già fatto negli scorsi anni. Tra i finanziatori del progetto anche l’associazione Amici di Cesana.
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Un lungo iter
Il progetto di restauro degli interni del complesso era partito con la convenzione tra la Scuola edile di Sedico e l’associazione nel 2015, quando venne sistemata la controfacciata della parete est. Poi, a distanza di circa due anni, sempre con la Scuola edile, si era proceduto con la ricomposizione di tutti gli intonaci, in accordo con gli Amici di Cesana e con il supporto della Fondazione CariVerona. È stato grazie a questi finanziatori (supportati anche da privati) che nel 2021 l’attenzione si era poi concentrata sul restauro della parete nord. Infine, ecco l’intervento lungo la parete sud e sui dipinti e murali della chiesa.
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Gli interventi sulla parete sud
«Il lavoro ha visto, come per gli altri fronti, l’applicazione delle medesime tecniche e metodologie», spiega la restauratrice Natascia Girardi, «mirate al consolidamento del colore e degli strati dell’intonaco, all’integrazione delle lacune che erano state preventivamente liberate da malte non coerenti, infine all’integrazione pittorica, che si è rivelata un vero e proprio restauro pittorico, con ricostruzioni importanti delle superfici con la tecnica del “rigatino , ovvero una selezione cromatica tramite l’aggiunta di colori attraverso l’uso di linee, che tra loro si giustappongono e mettono in evidenza il colore definitivo».
Questi lavori di restauro, portati avanti con la Soprintendenza e l’ufficio di Arte Sacra e beni culturali della curia di Vittorio Veneto, sono stati resi possibili da un progetto pilota, una sorta di guida metodologica per la zona est, che potesse poi essere esportata al resto delle pareti. Lo studio Ider di Feltre si è poi occupato della direzione dei lavori.
«L’aspetto interessante», dice Girardi, «è che, ricostruendo il colore, è stato possibile anche ridefinire efficacemente la forma, là dove erano presenti lacune geometriche che si potevano rimettere in sesto. Il risultato è importante, perché il ciclo pittorico della chiesa ha ripreso una forma tale da consentire di percepirne l’impianto architettonico, geometrico e coloristico, che non sempre si riesce a raggiungere nei cantieri. Il contributo continuo degli Amici di Cesana è stato di vitale importanza per il recupero della chiesa di San Bernardo».
Amici di Cesana in festa
«Gli affreschi parlano da soli», interviene Maria Grazia Fontana, presidente di Amici di Cesana, «e narrano di una storia millenaria, perché la chiesa di San Bernardo è un tesoro d’arte che appartiene a tutti, non solo alla comunità di Cesana, che per prima ha creduto fortemente nel suo recupero. Il nostro prossimo obbiettivo sarà realizzare un libro che possa raccontare questo progetto di recupero degli affreschi. Una chiesa insignificante, come poteva apparire una volta, ha portato alla luce l’antica contea di Cesana e dei beni artistici di inestimabile valore».