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Ноябрь
2024

Medici in sciopero, mercoledì 20 novembre prestazioni a rischio a Padova

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Mercoledì 21 novembre sciopera la sanità. Un banco di prova anche per medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie che lo hanno proclamato, per capire quanto dello scontento annunciato si tradurrà in astensione dal lavoro.

Con le relative ricadute sul fronte delle prestazioni: a rischio un gran numero di interventi programmati, visite specialistiche ed esami strumentali. Garantite ovviamente le urgenze. Lo sciopero, proclamato da medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, da infermieri e altre professioni sanitarie di Nursing Up, al quale hanno aderito anche numerose altre sigle, vede inoltre il sostegno dei medici in formazione – l’associazione nazionale FederSpecializzandi e l’Associazione Medici Specializzandi Padovani – che «vista la scarsa attenzione del Governo per la categoria e l’assenza del diritto allo sciopero del contratto di formazione» hanno deciso di manifestare il loro stato di agitazione con un flash mob all’ora di pranzo, davanti all’ingresso principale del Policlinico.

Sul tavolo, i temi noti, da quelli finanziari a quelli professionali: «Speriamo nella massima adesione» sostiene Mirko Schipilliti, coordinatore del comitato nazionale emergenza-urgenza e componente della direzione nazionale dell’Anaao Assomed «oltre al tema del definanziamento dei fondi sanitari, con un rapporto tra Pil e spesa sanitaria tra i più bassi d’Europa, c’è il nodo dello sfinimento dei medici, con numeri sempre più carenti di personale a fronte della necessità di professionisti sempre più specializzati. Una situazione che si traduce con un numero di dimissioni sempre più elevato, soprattutto tra i 40 e i 50 anni, il problema delle aggressioni cui corrisponde la mancanza attuazione di vere tutele nelle aziende, malgrado una legge del 2008 metta la responsabilità in capo alle direzioni. Siamo ormai a un burnout che supera il 20% nella professione e che nei Pronto Soccorso arriva al 40%, settore questo che non ha possibilità di fermarsi».

Una situazione complessa quella della sanità, con ricadute anche sui pazienti: «Dobbiamo essere uniti» prosegue Shipilliti «perché quello della salute è un problema che coinvolge tutti e quando la gente si scontra con i problemi, come le liste d’attesa, allora capisce di cosa parliamo».

Attesa quindi per i risultati dell’adesione: «È uno sciopero strano» commenta Maria Antonella Muraro segretaria Anaao Assomed in Azienda Ospedale Università «da un lato c’è una percezione di grande attenzione, dall’altro però c’è anche una sorta di scetticismo, ci si domanda se si riuscirà a far cambiare le cose. È un po’ come per le elezioni politiche, la disillusione porta all’astensionismo. Ma ci sono problemi di organico, di risorse, di aumento delle richieste anche sul fronte del livello di specializzazione da parte dell’utenza. Quindi abbiamo chiesto un atto di fiducia: non possiamo aspettare aiuti dall’esterno, dobbiamo essere noi a muoverci, assumerci la responsabilità delle nostre istanze».




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