Accusato di scaricare dati societari sensibili, la Cgil sospende un suo dipendente
Sospeso cautelativamente dal servizio all’ufficio vertenze delle Cgil, perché accusato di aver scaricato sul suo pc dati ritenuti sensibili sui verti ci della società “Immobiliare servizi e lavoro”, controllata del sindacato che gestisce le sedi immobiliari trevigiane della Cgil, e che è salita alla ribalta il mese scorso perché oggetto della missiva anonima del corvo che ha fatto scattare l’ispezione da Roma sul presunto cumulo di stipendi del responsabile della società, che avrebbe percepito da anni altra indennità oltre a quella da sindacalista (e si parla di quasi 150 mila euro).
Ancora, l’uomo è accusato di aver trafugato quei dati, e infine di trasmessi a terzi, violando così la legge sulla privacy, ma anche regolamento interno e statuto Cgil, e lo statuto dei lavoratori. Inoltre, la Cgil ritiene che la condotta dell’uomo abbia causato gravissimi danni all’organizzazione.
È davvero un procedimento disciplinare clamoroso quello che il sindacato rosso guidato da Mauro Visentin ha emanato a metà novembre nei confronti di un dipendente di una sede distaccata, assunto da una decina d’anni. Ora l’impiegato, molto esperto, potrà presentare memoria difensiva.
Ma già si dà per scontato che la Cgil, nell’occhio del ciclone per il caso della lettera anonima, voglia procedere al suo licenziamento.
La lettera di contestazione non cita espressamente lettera e corvo ma il collegamento pare scontato: chi ha scritto la missiva - finita sul tavolo della segretaria regionale e dei responsabili veneti delle categorie – ha utilizzato i dati che la Cgil ha verificato scaricati dall’uomo nel suo pc (e ci sarebbero riscontri su questo, grazie a indagini ed accertamenti informatici).
Il provvedimento e l’avvio dell’iter di licenziamento cadono in giorni tesissimi, per la Cgil trevigiana. Tutti attendono l’esito dell’ispezione sul cumulo di stipendi (relazione giù inviata a Maurizio Landini e alla segretaria regionale Tiziana Basso). I duri e puri chiedono provvedimenti e trasparenza (e c’è chi cita il caso Cisl -Scandola, il dirigente espulso al centro di una puntata di Report perché denunciava paghe d’oro nel sindacato: corsi e ricorsi...), e c’è chi vuol sfruttare lo sciopero del 29 per chiedere conto delle decisioni sul caso-cumuli di stipendi.
Dalla parte opposta, le colombe che ridimensionano il caso sollevato dalla missiva. Di più: c’è chi vede, nella prassi trevigiana, il varco per rivedere uno dei perni del sistema sindacale, l’articolo che parifica gli emolumenti sindacali a quelli dei lavoratori.