Unicredit lancia l’offerta su Bpm, ma snobba Mps. Giorgetti: “Mossa non concordata. C’è la golden power”
UniCredit ha presentato un’offerta pubblica di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. La combinazione, spiega una nota dell’istituto bancario, rafforza il posizionamento di UniCredit in uno dei suoi mercati principali e dell’intero Gruppo. Unicredit diventerebbe così la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. L’operazione di Unicredit su Banco Bpm è stata “comunicata ma non concordata col governo”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a margine di un’audizione a San Macuto. “Poi vedremo, come è noto esiste la golden power. Il governo farà le sue valutazioni, valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso”, ha aggiunto.
L’offerta pubblica di scambio di Unicredit per Bpm
L’offerta è autonoma e indipendente dall’investimento effettuato da Unicredit nel capitale sociale di Commerzbank, si legge ancora nella nota. “Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti. L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, ha detto l’Amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, in una conferenza con gli analisti, aggiungendo che “non credo che la scelta dei partner sia una grande sorpresa”. “Non avrebbe dovuto esserlo per Commerzbank, e ancor meno su Bpm”, ha proseguito, sottolineando che la prima operazione “è un investimento, che ci metterà del tempo a maturare, possiamo aspettare”.
La precisazione di Orcel: “Non abbiamo ambizioni su Mps”
Orcel, parlando con gli analisti, ha anche precisato che “non abbiamo ambizioni su Monte dei Paschi di Siena”. Solo qualche giorno fa era stato annunciato il potenziale innalzamento della quota di partecipazioni di Bpm in Mps, salutato come un passaggio determinante per la messa in sicurezza, per altro in mani italiane, dell’istituto di credito senese. Oggi, in una Borsa di Milano che con il -0,5% a metà giornata – proprio a causa dei bancari – ha segnato la peggiore performance europea dopo un’apertura in rialzo, Bpm è salita del 3,43%, mentre Unicredit ha segnato una flessione del 4,71% e Mps ha ceduto il 2,26%, male anche gli altri titoli bancari: Intesa Sp e Bper banca sono scesi dell’1,3%; Anima, anch’essa legata a Bpm e Mps, ha segnato -1,37%.
I dubbi di Salvini: “Non vorrei che qualcuno puntasse a fermare l’accordo Bpm-Mps”
I vertici degli altri istituti di credito, da Mediobanca a Credit agricole, hanno rifiutato di commentare l’operazione. Anche l’ad di Unipol, Matteo Laterza, ha chiarito di non voler commentare, limitandosi a sottolineare che l’Ops lanciata da Unicredit su Banco Bpm, “è un’operazione di mercato, quindi la valuta il mercato”. Dubbi sono stati sollevati da Matteo Salvini. “Non vorrei che qualcuno volesse fermare l’accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri”, ha commentato il ministro, aggiungendo che “a me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai”. “Ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania e non so perché abbia cambiato idea, anche perché Unicredit ormai di italiano ha poco e niente. A me sta a cuore che Bpm e Montepaschi, che sono soggetti italiani e potrebbero organizzare un terzo polo italiano, non vengano messi in difficoltà”, ha proseguito Salvini, spiegando che “l’interrogativo mio e di tanti risparmiatori è: Banca d’Italia c’è? Che fa? Esiste? Che dice? Vigila?”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla Programmazione economica, il leghista Alessandro Morelli, a margine di un evento, ha detto che il “governo sta a guardare, sono questioni privatistiche”. “Chiaramente – ha aggiunto – in un ambito internazionale nel quale il grande è bello, noi stiamo ad osservare e sicuramente si valuta con grande attenzione la questione”.
Osnato: “Auspico il multipolarismo bancario”
Il presidente della Commissione finanze della Camera, Marco Osnato, ha spiegato di auspicare “che in Italia, invece di un bipolarismo, si crei un multipolarismo bancario dove crescano sempre di più gli istituti di credito che possono affrontare le grandi sfide di mercato”. “Penso che ci siano altre opportunità, però non sta alla politica dirigere il mercato privato e le realtà private”, ha precisato. A chi gli chiedeva delle parole di Salvini, l’esponente di FdI ha risposto che “sicuramente Bankitalia vigilerà come ha sempre fatto, così come vigilerà la Consob”. “Credo sia giusto che la politica osservi e dia anche un’opinione, poi è chiaro che il mercato ha le sue dinamiche e, soprattutto, una banca sistemica come Unicredit – ha concluso Osnato – ha anche un affaccio sulla regolamentazione europea della Bce”.
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