Sanità, dr. Astone: più risorse al Nord, più umanità al Sud
Sanità, dr. Astone: più risorse al Nord, più umanità al Sud
Spingersi oltre le frontiere dell’ortopedia tradizionale per abbracciare un approccio che intreccia innovazione e cura della persona nella sua totalità: questa è la visione del Dottor Alberto Astone, specialista in Ortopedia e Traumatologia, che vede nella prevenzione e nella rigenerazione il futuro della medicina.
Ci può spiegare in cosa consistono le tecniche microchirurgiche e quali benefici portano ai pazienti rispetto ad altre tecniche maggiormente invasive?
Le tecniche microchirurgiche rappresentano un’evoluzione significativa nel campo chirurgico. Sono interventi eseguiti con microscopi operativi e strumenti estremamente precisi che permettono di lavorare su strutture anatomiche di dimensioni minime. Questo approccio si allinea con la filosofia che mira a trattare le patologie nel modo meno invasivo possibile, stimolando i processi naturali di rigenerazione del corpo. Tuttavia, attualmente non pratico più questo tipo di chirurgia, in quanto richiede una squadra multidisciplinare specializzata e percorsi specifici disponibili solo in alcuni centri di microchirurgia.
Quali sono le principali tecniche di prevenzione e consigli utili?
La prevenzione e i trattamenti conservativi sono pilastri fondamentali nel mio approccio. Le principali tecniche includono l’ analisi del passo, dove si valuta l’appoggio plantare del paziente per identificare squilibri o stress sulle articolazioni, correggendo con esercizi specifici o ortesi personalizzate. Con l’analisi del capello identifichiamo carenze minerali e tossine, personalizzando trattamenti nutrizionali e terapie di supporto come l’IV-therapy e la dieta anti-artrosi. Proprio questa consiste in una corretta alimentazione, ricca di antinfiammatori naturali (omega-3, antiossidanti) e priva di cibi raffinati, zuccheri, glutine e latticini, aiuta a ridurre l’infiammazione cronica. Si può includere l’ IV-Therapy e Ossigeno-Ozonoterapia, consistenti in infusioni di vitamine e minerali migliorano la salute cellulare. L’ossigeno-ozonoterapia favorisce l’ossigenazione dei tessuti, riducendo dolore e infiammazione. Infine menziono l’idrocolonterapia, che purifica il corpo eliminando tossine accumulate nel colon, riducendo l’infiammazione sistemica associata a patologie come l’artrosi, e il set di terapie infiltrative: L’acido ialuronico e il PRP lubrificano le articolazioni, migliorano l’ambiente intra-articolare e promuovono la rigenerazione del tessuto cartilagineo.
Grazie alla sua esperienza in diverse realtà italiane, quali sono le principali differenze tra il Sud e il Centro/Nord Italia?
Al Centro/Nord Italia, le strutture sanitarie hanno maggiori risorse economiche e tecnologiche, consentendo un accesso più facile a tecniche avanzate, anche se a volte l’approccio è più standardizzato. Al Sud, dove opero attualmente, ho riscontrato un’attenzione al rapporto umano con il paziente. Nonostante le risorse siano più limitate, c’è una forte considerazione per l’individuo nella sua totalità. Mi piacerebbe vedere maggiore omogeneità nell’accesso alle cure in tutta Italia, combinando il meglio delle realtà nord e sud.
Quali qualità e competenze considera fondamentali per avere successo in una carriera medica e ortopedica?
Ai giovani consiglio di trovare una vera passione, come è stato per me. Solo una passione autentica può sostenere lo studio e il desiderio di aiutare gli altri. È essenziale avere una mente aperta e curiosa, pronta ad apprendere, perché la medicina è in continua evoluzione. In ortopedia, le competenze manuali sono cruciali, così come la conoscenza dell’anatomia e della biomeccanica umana. Inoltre, qualità come l’empatia, la pazienza e la capacità di ascolto sono essenziali per instaurare un rapporto di fiducia con i pazienti.
Come vede l’evoluzione della medicina ortopedica e traumatologica nei prossimi anni, specialmente in relazione all’Intelligenza Artificiale?
“L’intelligenza artificiale sarà fondamentale per il futuro della medicina ortopedica. L’IA potrà migliorare la precisione delle diagnosi e analizzare grandi quantità di dati per identificare pattern e prevedere l’evoluzione delle patologie muscolo-scheletriche. Nella medicina rigenerativa, l’IA potrebbe aiutare a sviluppare terapie sempre più personalizzate e a monitorare in tempo reale i progressi dei pazienti, migliorando l’efficacia delle terapie e riducendo i costi.
Ci racconti uno dei momenti più significativi della sua carriera.
Uno dei momenti più gratificanti è stato vedere i risultati positivi del mio approccio su pazienti considerati candidati solo per la chirurgia. Ricordo un paziente con artrosi avanzata al ginocchio che, grazie a trattamenti personalizzati come PRP, acido ialuronico e dieta, ha riportato una significativa riduzione del dolore e miglioramento della mobilità, senza ricorrere alla chirurgia.
Progetti futuri e auspici per il territorio dal punto di vista sanitario?
Mi auguro una maggiore uniformità nell’accesso a terapie avanzate in tutto il territorio italiano, con investimenti in infrastrutture e tecnologie innovative. L’obiettivo è garantire cure di alta qualità per tutti i pazienti, promuovendo prevenzione e rigenerazione per il benessere della popolazione.
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