«Non sarà l’ostracismo di pochi a fermare il Parco dei 5 laghi»
MONTALTO DORA
Nessun passo indietro per il Parco dei 5 laghi, anzi un’accelerazione operativa da parte dei sindaci di sindaci Ivrea, Montalto Dora, Chiaverano, Borgofranco e Cascinette, che sono l’ossatura dell’area protetta, e nemmeno da parte di Città metropolitana, a cui è stata affidata la gestione organizzativa ed economico-finanziaria. Una posizione chiarita sabato mattina nel corso di un partecipato confronto pubblico, fortemente voluto dal sindaco di Montalto Dora Renzo Galletto, tenutosi nella sala consiliare che sgombra il campo da equivoci all’indomani della proposta avanzata da alcuni consiglieri regionali di centro destra di abrogare il parco. «L’iter, già in fase di attuazione con la stesura del Piano pluriennale economico e sociale e il coinvolgimento dei portatori di interesse - ha detto Galletto - non può essere fermato per l’ostracismo di pochi».
Il sindaco di Borgofranco, Fausto Francisca, lo dice senza mezzi termini: «È stata una svista di quattro consiglieri regionali spinti da Coldiretti che teme di vedere i terreni coltivati invasi dai cinghiali. Il parco è una grande opportunità per il territorio come ci insegna l’esperienza di altre realtà simili in Europa e in America. Un parco che porterà sviluppo economico e che inoltre sarà una riserva di compensazione per le emissioni di CO2. Non credo che la Regione torni indietro rispetto a una posizione chiaramente espressa dai consigli di cinque Comuni. Senza dimenticare poi che solo il 4% della superficie del parco è coltivata, mentre il resto è caratterizzato da zone boschive».
Il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, ha messo l’accento sulle questioni giuridiche e sulla legge istitutiva del parco dei 5 laghi: «La legge individua un coordinamento che insieme alla comunità consultiva, attraverso una convenzione, definisce le linee strategiche, le azioni e le fonti di finanziamento. Non è vero che i soldi non ci sono, ma andranno ricercati quando sarà completato il piano strategico economico e sociale che è stato affidato all’economista Giampiero Lupatelli. Un piano che sarà il risultato dei tavoli tecnici avviati con i player del territorio (organizzazioni agricole, associazioni, Legambiente, Confindustria) e che segue due traiettorie: la conservazione naturale e lo sviluppo economico e sociale in una logica sostenibile.
«Abbiamo già convocato tre tavoli - ha spiegato il coordinatore del parco Alessandro Sicchiero, consigliere all’ambiente di Città metropolitana e sindaco di Chieri - e prevediamo di completare il piano strategico per i primi mesi del prossimo anno. Il piano sarà poi inviato alla Regione». Tra le prime necessità scaturite dai tavoli tecnici un’organizzazione della mobilità verso il parco che potrebbe essere gestita attraverso navette in partenza da Ivrea, la cartellonistica, la comunicazione, e la creazione del logo. Intanto Paola Lamborghini, responsabile della filiale di Ivrea di Agenzia Turismo Torino, ha proposto l’organizzazione di un welcome tour dei 5 laghi da effettuarsi con la bicicletta elettrica. «La vera opportunità - ha concluso Sicchiero - è fare sistema sul territorio per creare un brand garanzia di prodotti d’eccellenza e di un turismo di qualità».
I tavoli tematici sono quattro dedicati alla gestione sostenibile delle risorse naturali (obiettivi 1 e 2 del concept), alla gestione della ricerca, della salvaguardia e della governance istituzionale del Parco (obiettivi 3, 4 e 5), alla promozione e gestione dell’accessibilità e della fruizione naturalistica (obiettivo 6), alla promozione e allo sviluppo dell’accoglienza turistica e della valorizzazione agro-alimentare (obiettivi 7 e 8).