Il parquet di Garbelotto fa innamorare la Corea
Mentre il settore legno-arredo attraversa un momento di calo generale di vendite, lo storico parchettificio Garbelotto di Cappella Maggiore va in controtendenza conquistando il mercato asiatico.
È Renza Altoè Garbelotto, ceo dell’azienda, a raccontare la ricetta del successo dell’impresa di famiglia, fondata nel 1950 e portata avanti assieme al marito Antonio Garbelotto e al figlio Marco. L’occasione la offre l’inaugurazione del nuovo showroom dell’azienda, 300 metri total wood che raccontano le nuove tendenze del settore di cui Garbelotto si fa apripista, oltre che interprete.
«Il legno è una materia che si lascia inventare e reinventare» spiega Renza Garbelotto guidandoci fra i nuovi spazi aziendali dove il legno mostra le sue innumerevoli applicazioni e sfumature.
Compare nei bagni, «al posto delle solite piastrelle», alle pareti e sul soffitto riscaldando e isolando l’ambiente. «Il legno si lascia apprezzare per le sue qualità, in primis l’essere il materiale sostenibile per antonomasia, se come noi lo si acquista da foreste certificate, e per la sua longevità. Basta conoscerlo e valorizzarlo con creatività».
Ecco che inserti in vetro di Murano, marmi e polvere di Swarovski impreziosiscono quadrotte destinate a case o alberghi di lusso.
«Non si tratta solo di parquet ma di complementi d’arredo» precisa la ceo dell’azienda che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 14 milioni, di cui oltre il 60% di export con Cina e Corea del Sud in cima alla lista dei mercati stranieri dove il parchettificio di Cappella Maggiore sta consolidando la propria presenza.
Proprio da quest’ultimo paese sarebbe in arrivo una commessa importante per l’arredo di un blocco residenziale di lusso.
Da tempo Garbelotto ha stretto un collaborazione con un’azienda coreana leader nella fornitura di prodotti per l’arredamento di alta gamma, partnership che si è concretizzata con la recente apertura di uno showroom a Gangnam, quartiere più chic di Seul.
La miscela di creatività, innovazione tecnologica - con un sistema di posa brevettato che ha fatto decollare le vendite - e la qualità sono la ricetta magica. E in Asia la qualità va presa sul serio. «Non basta la parola, i clienti vengono qui, visitano lo stabilimento, toccano con mano il prodotto, indagano sulla filiera e poi si innamorano della nostra storia familiare».